Lucini rischia tutto: paratie, si parte

Manca l’ultimo miglio. Il presidente della Regione Roberto Maroni ha usato questa espressione, pochi giorni fa a Como, parlando delle paratie. E ha ragione. Peccato che proprio l’ultimo miglio si sta rivelando più difficoltoso del previsto, tanto che le asperità potrebbero rallentare la marcia del Comune verso l’agognato traguardo: il riavvio del cantiere. Il sindaco Mario Lucini, però, sembra intenzionato ad accelerare per superare di slancio tutti gli ostacoli, evitando che la corsa prosegua a passo di lumaca - tra un imprevisto e l’altro - ancora per qualche mese, prima dello striscione finale.

Qual è il problema? Quello che avevamo anticipato nei giorni scorsi: il verdetto dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) sul nuovo progetto, una variante che ha fatto salire ancora i costi dell’opera fino a sfiorare i 33 milioni di euro. Tutti i faldoni sono stati recapitati all’ente presieduto dal magistrato Raffaele Cantone, ma non ci sono certezze sui tempi per il verdetto e nemmeno - com’è ovvio - sui contenuti. Di più: stando ai ben informati l’Autorità non invierà alcuna risposta al Comune, se non avrà rilievi particolari da muovere. Ecco allora che Palazzo Cernezzi si ritrova ad attendere un verdetto che potrebbe anche non arrivare mai.

A Palazzo Cernezzi in queste ore si sta pensando di “correre il rischio” e puntare a una ripresa delle opere in tempi brevi. Questo il ragionamento: noi siamo sicuri di aver operato bene e di non aver sprecato soldi pubblici con la variante al progetto, allora perché temporeggiare? La decisione verrà presa a breve, il sindaco sembra intenzionato a far ripartire i lavori appena possibile mentre i tecnici sarebbero - almeno per ora - più “freddi” su questa ipotesi. Se alla fine si deciderà di premere sul pedale dell’acceleratore , si può immaginare un riavvio del cantiere entro qualche settimana.