Lucini: «Tempio, impossibile
prevenire il crollo»

L’intonaco si è staccato dal soffitto della galleria Secondo piano vietato ai visitatori e ticket ridotti Il sindaco: «Prima le verifiche, poi i lavori»

Como

Il Comune di Como interverrà per riparare il soffitto del secondo crollato nella notte tra giovedì e venerdì.

Ma i tempi non saranno brevi. Il sindaco Mario Lucini dice: «Il crollo è arrivato inaspettato. Il ripristino, a quanto mi è stato riferito dal dirigente, il ripristino era stato fatto circa cinque anni fa, ma con un materiale particolare con un grado di elasticità e di spessore significativi».

Altre verifiche

E aggiunge: «Adesso sarà necessario fare una termografia immediata per capire le condizioni del resto vista proprio la particolarità dell’intonaco, che non sgretolandosi non consente di capire prima il rischio di crolli».

Infatti sull’intonaco crollato non era stato individuato alcun segnale di distacco possibile. «Adesso dobbiamo capire esattamente che cosa è successo - prosegue il primo cittadino - e le condizioni delle zone attigue. Faremo il possibile per intervenire in breve tempo, ma non posso quantificare né i tempi né i costi poiché ovviamente qualsiasi intervento dovrà essere vagliato dalla Soprintendenza. Non stiamo parlando del soffitto di una scuola, ma di un monumento storico ed è tutto più complicato».

Sul rilancio del simbolo della città il primo cittadino fa presente che «in questi ultimi anni mi sembra che si sia fatto molto, anche con l’organizzazione di visite guidate e infatti è anche abbastanza frequentato».

Il secondo piano è stato chiuso già venerdì mattina e non si sa ancora quando potrà essere riaperto. Per il momento ai turisti (sono parecchi in questo momento) viene fatto pagare un biglietto dimezzato, visto che si può accedere soltanto al piano terra.

Il crollo, come detto, si è verificato nella notte tra giovedì e venerdì. I tecnici e l’assessore alla Cultura Luigi Cavadini sono arrivati sul posto sabato mattina. Secondo i primi accertamenti a causare il crollo non sarebbero state infiltrazioni d’acqua. I calcinacci finiti a terra, infatti, non sembrano essere bagnati e i mattoni del soffitto ora in bella vista risultano perfettamente asciutti.

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