Magreglio alza la voce
«Erba, ridacci il masso avello»

L’ex sindaco Paolo Ceruti torna all’attacco

«I reperti restino dove sono stati trovati»

Magreglio si sente derubata da Erba e rivuole indietro il suo masso avello.

Lo storico ed ex amministratore di Magreglio Paolo Ceruti rilancia una battaglia già portata avanti anni addietro.

Da Magreglio partì una richiesta all’amministrazione e al museo di Erba per riavere il reperto. L’allora sindaco della città Filippo Pozzoli non sembrava contrario ma il parere vincolante del museo non fu mai positivo.

«Personalmente penso che i reperti debbano restare se è possibile dove sono stati ritrovati - commenta Ceruti - se si parla di oggetti piccoli a rischio furto è giusto siano trasportati in un museo; ma quando si parla di un masso di diversi quintali non capisco quale sia stata l’esigenza che ha portato allo spostamento ad Erba. Io da sindaco avevo chiesto che fosse restituito a Magreglio, ma senza fortuna: resta ad Erba nel cortile di Villa San Giuseppe a Crevenna».

Si tratta di un masso ritrovato nei muri di casa dalla famiglia Selvini: il reperto è del quinto secolo dopo Cristo, ed era una bara scavata nel sasso per riporvi un feretro. Il ritrovamento avvenne grazie a dei monaci. Il masso passo di proprietà più volte e venne infine dimenticato, dopo il secondo ritrovamento nel muro dell’abitazione fu portato al museo civico erbese.

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