Cronaca
Lunedì 29 Luglio 2013
Marchirolo piange Leonardo
«Era felice e pieno di vita»
Sono parole piene di dolore quelle del sindaco Pietro Centrangelo: il dramma della morte del piccolo Leonardo Gualandris lungo la strada del mare ha sconvolto l’intera comunità
«Ho visto Leonardo crescere insieme ai suoi compagni, l’ho visto alle recitare e fare il chirichetto. A giugno aveva appena terminato la prima media. Era un bambino felice e pieno di vita. È difficile accettare una tragedia del genere».
Queste le parole commosse del sindaco di Marchirolo, Pietro Centrangelo, di fronte alla morte del piccolo Leonardo Gualandris.
«Siamo tutti sotto choc: ci attiveremo - continua- per fare tutto il possibile affinché la famiglia di Leonardo abbia il supporto di tutti in questo terribile momento. Siamo vicini a tutti loro per questa disgrazia».
La famiglia del piccolo Leonardo fa parte della comunità di mesorachesi che da anni vivono tra la Svizzera e Lavena Ponte Tresa. Mamma Francesca, papà Massimo e i due figli Leonardo e Aurora, la piccola di famiglia, si erano però trasferiti a Marchirolo.
«Abbiamo appreso la terribile notizia - spiegano in paese - andando questa mattina a messa nella chiesa di San Paolo dove era in corso la festa, organizzata dagli Alpini, per la commemorazione di Sant’Anna. Don Angelo ci ha comunicato dell’accaduto e ci ha chiesto di pregare per la famiglia».
Lo stesso parroco si dice sconvolto e ancora incredulo. «Di fronte a queste cose c’è poco da dire e commenta - precisa - Il piccolo Leonardo frequentava l’oratorio: stiamo pregando per i suoi cari».
Leonardo era molto legato ai cuginetti di Lavena Ponte Tresa e, non appena aveva l’occasione correva a giocare con loro. «Era legatissimo a loro» conferma con voce tremante l’assessore di Lavena Ponte Tresa, Francesco Esposito.
Esposito è originario di Mesoraca e conosce molto bene la famiglia Gualandris. «È una famiglia per bene, con ragazzi splendidi. I genitori dediti al lavoro. Il papà lavora in Svizzera nel campo edile e ha trascorso l’intera vita dedicandosi sempre al lavoro. Finalmente arriva il momento di poter raggiungere i familiari nella propria terra d’origine per trovare un attimo di sollievo dallo stress della quotidianità, e accade questa terribile tragedia. Non se lo meritavano». Il piccolo Leonardo pare non abbia sofferto.
«Sembrerebbe - continua Esposito - che sia successo tutto talmente in fretta, mentre Leonardo dormiva. Gli amici e i conoscenti che erano sul pullman con lui dicono sia morto tra le braccia del papà».
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