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(Foto di archivio)
Accordo fra il tribunale e gli Amici del Randagio
Già cinque persone “condannate” a portare a spasso i cani
Hai fatto il galletto al volante? E allora finisci a prenderti cura dei cani. Anche se, assicurano i diretti interessati, ciò in realtà rende meno pesante la punizione.
Succede al canile consortile di Mariano, dove da qualche tempo tra i volontari figurano anche coloro che devono svolgere lavori di pubblica utilità come alternativa alla pena detentiva. Una misura ancora poco applicata a livello nazionale, eppure a Como è stata avviata una collaborazione tra le istituzioni, le associazioni di volontariato e il terzo settore, formalizzata nel 2011 in una convenzione stipulata tra gli stessi sodalizi e il tribunale.
«Siamo stati contattati dal centro servizi del volontario provinciale – spiega Marco Folloni, presidente dell’associazione che gestisce la struttura, Gli amici del randagio – che ci ha chiesto se volevamo aderire al progetto che prevede che le condanne vengano commutate in lavori sociale utili».
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Finora sono state cinque le persone che si sono rese utili in via Del Radizzone per pagare il proprio debito verso la comunità, per così dire. Età tra i 20 e i 35 anni, qualcuno anche con 150 ore di lavoro da garantire.
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