Cronaca
Lunedì 17 Giugno 2013
Maroni: «Sarò più cattivo»
Anche contro Bossi
Il segretario della Lega congela il congresso anticipato del partito in attesa di un momento più propizio
Roberto Maroni promette di essere ’’più cattivo’’ per rimettere la Lega in carreggiata, dopo che per oltre tre ore ha raccolto umori e suggerimenti dei dirigenti del suo movimento riuniti in un albergo milanese per riflettere su ’’criticità e proposte’’ di questa altalenante stagione. Più cattivo anche di fronte agli atteggiamenti di Umberto Bossi, di cui oggi spiccava l’assenza e di cui qualche leghista ha iniziato a invocare l’espulsione, infrangendo dunque un tabù. ’
’Chiederò a chi non c’era delle giustificazioni’’, ha poi detto Maroni in pubblico. E perché non ci siano più alibi il segretario ha anche deciso di congelare l’ipotesi di un congresso anticipato di un anno da lui stesso chiesto nelle scorse settimane per la sua successione, in attesa di un momento più propizio. ’’Ho posto io la questione del congresso’’, ha spiegato lo stesso Maroni parlando coi giornalisti al termine della riunione con parlamentari, consiglieri regionali e segretari provinciali della Lega dopo la debacle alle elezioni comunali.
’’Mi è stato chiesto di rimanere fino alla scadenza naturale. Io ho risposto che l’impegno di governatore della Lombardia rende difficile fare anche il segretario federale, ma ho preso atto di queste richieste e ho detto ’va bene, decido io quando sarà il momento del congresso’’. Nel frattempo, gli è stato chiesto di essere più rigido nella gestione del partito e di riempire di contenuto il progetto di macroregione, che sarà al centro di un’assemblea federale il 21 e 22 settembre a Venezia. Se un anno fa Maroni e i suoi invocavano ’pulizià a suon di scope, adesso le parole d’ordine sembrano essere “disciplina e unità” (’’Forse sono stato troppo democratico’’, avrebbe detto davanti ai suoi). ’’Continuerò finchè serve a fare il segretario federale - ha detto Maroni davanti alle telecamere -, diventando un po’ più cattivo, come mi è stato chiesto, per garantire unità al movimento. Un movimento che litiga e non è unito non prende voti’’. Dunque, ’’non saranno più tollerate azioni in contrasto’’, come i ripetuti attacchi di Bossi al suo successore, indicato anche come ’’traditore’’. Più di un partecipante ha poi confermato che durante i lavori (che si sono svolti a porte chiuse) la parola “espulsione” o altre varianti più soft sono state associate da alcuni dirigenti al nome di Bossi, anche nel timore che dall’ex leader arrivino nuovi pesanti attacchi . Nessuna decisione comunque è stata presa anche perché spetterebbe al Consiglio federale di parlarne ed eventualmente decidere una modifica allo Statuto, senza la quale il presidente a vita resta intoccabile.
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