Maslianico introduce l’Irpef
L’accusa: «Troppi sprechi»

Le minoranze: rotatorie sul Breggia e in via Roma, soldi buttati

«Il sindaco? Poteva ascoltarci, non avrebbe alzato le tasse»

L’introduzione dell’addizionale Irpef dopo anni di tassativo rifiuto da parte delle amministrazioni che si sono susseguite, decisa con effetto retroattivo dalla giunta e approvata dal solo gruppo di maggioranza per colmare il buco di bilancio di 190 mila euro generato dalla drastica riduzione dei trasferimenti dello Stato, ha suscitato sgomento tra le componenti del consiglio comunale.

A parte il consigliere di opposizione Mirco Capriati ,che a titolo personale ha deciso di astenersi, i rappresentanti degli altri due gruppi, Armando Minatta e Salvatore Reina hanno espresso un voto decisamente contrario.

Minatta ha sostenuto la tesi che il recupero di circa 100mila euro annunciato dal sindaco Mario Luppi attraverso tagli delle spese correnti avrebbe potuto essere ulteriormente incrementato senza toccare i settori della scuola e dell’assistenza.

Secondo Minatta sarebbe bastata una maggiore umiltà da parte della maggioranza con l’ascolto dei suggerimenti che anche le minoranze avrebbero potuto formulare, tesi che per altri versi viene sostenuta da Reina, capogruppo della minoranza «Vivere Maslianico».

Entrambi non hanno ritenuto sufficiente l’introduzione del balzello per scaglioni, provvedimento che colpisce in misura minore i redditi più bassi in quanto, hanno sostenuto in aula, alla fine dal poco al tanto tutti sono tenuti a pagare compresi i pensionati. Poco importa il fatto che l’aliquota prevista oscilli dallo 0,40 allo 0,80.

Minatta lamenta il fatto che il Comune di Maslianico «con eccessi di generosità comportandosi da Paperone sia andato addirittura a finanziare per quote rilevanti due rotatorie, una tra via Roma e via Carcano che interessa maggiormente Cernobbio per la regolamentazione del traffico per Nolcino, l’altra oltre il ponte in ferro sul Breggia in territorio di Como per di più lungo una strada provinciale».

Reina evidenzia che «la decisione di votare contro l’applicazione dell’addizionale anche alle fasce di reddito più basse ha varie ragioni. La prima e la più importante è che va a gravare su famiglie che oggi sono fortemente colpite dalla crisi economica e occupazionale. Una crisi che da parecchi anni è presente nella quotidianità e si fa sentire con continui aumenti del costo della vita e l’impoverimento di stipendi e pensioni». n

© RIPRODUZIONE RISERVATA