Cronaca / Como città
Venerdì 19 Luglio 2013
Mezzi di soccorso rotti
Niente soldi ai pompieri
per le riparazioni
Il comandante: «Persi 600mila euro di fondi
Eppure sono guasti banali, basterebbe poco
Gravi anche le carenze del personale»
Mentre in Parlamento impazza la polemica sul maxi investimento per l’acquisto dei nuovi F35, il governo continua a tagliare i fondi per la sicurezza. Dopo la denuncia della decurtazione di oltre un terzo degli straordinari ai poliziotti, ecco che ora si scopre una nuova sforbiciata ai danni di chi deve vigilare sulla tranquillità dei comaschi.
Negli ultimi anni lo Stato ha ridotto di ben 600mila euro il contributo previsto per il funzionamento del comando provinciale dei vigili del fuoco.
Un taglio che, inevitabilmente, finisce per influire sul personale, sui mezzi e sull’organizzazione del lavoro.
Nei giorni scorsi i rappresentanti sindacali dei vigili del fuoco hanno chiesto un incontro con il comandante Marisa Cesario per discutere, tra l’altro sulla situazione degli automezzi e sulla mancanza di capi squadra.
«In effetti di problemi ce ne sono – conferma Fabio Liardo, coordinatore provinciale Uil – e il taglio si fa sentire sul nostro lavoro». Su un totale di una ventina di mezzi tra autogru, autopompe, autoscala e furgoni a disposizione dei pompieri comaschi, un terzo è fermo per problemi di vario tipo. Questo – come spiega il comandante Cesareo – non si traduce nell’impossibilità di effettuare interventi d’emergenza. Ma il paradosso dei tagli imposti dalla crisi è quello di avere mezzi da centinaia di migliaia di euro fermi in garage per riparazioni banali che non possono essere fatte per mancanza di fondi.
Altro tema non di poco peso riguarda la carenza d’organico.
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