«Mio fratello si è pentito amaramente
Un ragazzino, non un terrorista»

«Aveva solo a 16 anni»

«Pure un cane, se lo tieni chiuso in casa ventiquattr’ore su ventiquattro, impazzisce».

È la sorella minore - adolescente, ancora minorenne - a prendere le difese di Mahmoud Ben Ammar, oggi 18 anni, un paio d’anni fa si è ritrovato coinvolto in una storia più grande di lui: il terrorismo internazionale dell’Isis.

Per quei messaggi scambiati via Facebook con un reclutatore oggi si ritrova ad essere sorvegliato speciale. Per cinque anni, se non per andare a scuola, alla Leonardo da Vinci di Como, non potrà lasciare il Comune di Cermenate. Dalle 21 alle 6, non potrà uscire dall’abitazione. Troppo, per la famiglia che sta prendendo intanto in considerazione la possibilità di rivolgersi alla Corte europea per i diritti dell’uomo.

Ampio servizio su La Provincia in edicola mercoledì 6 maggio

© RIPRODUZIONE RISERVATA