Cronaca
Martedì 31 Marzo 2009
Mobili pagati, mai consegnati
In tribunale Damiano due
L'azienda accusata di truffa. I clienti erano costretti a pagare dalle finanziarie con le quali avevano aperto i finanziamenti. C'è chi ha sborsato 13mila euro senza vedere neanche uno sgabello dopo essere finito nella lista dei cattivi creditori per aver cercato di non continuare a pagare rate per niente
Merone Hanno pagato ma i mobili non sono mai stati consegnati. Addirittura c’è chi ha pagato l’intera quota, quasi 13 mila euro, senza avere neppure uno sgabello.
Sono parecchi i lecchesi e i comaschi che sono stati raggirati dalla Damiano Due-Di Due srl, l’azienda di Merone nota per la produzione di mobili, fallita per motivi ancora tutti da chiarire, e ora accusata di truffa. Sette le parti lese, anche se i truffati sono molti di più, e buona parte di questi si costituiranno parte civile, con la speranza di vedersi rimborsata se non tutta almeno una buona parte della quota. Difficilmente riusciranno ad avere i mobili anche perché la ditta ha chiuso e nessuno l’ha rilevata.
I rappresentanti dell’azienda Umberto Cristiano Mariani di 41 anni, e Giuseppe Mariani di 43 anni, spinti da voglia di imprenditoria, ad un certo momento hanno deciso di ampliare la loro attività, o meglio di rastrellare clienti con un giro di propaganda notevole, offrendo mobili di buona qualità ad un prezzo stracciato.
Peccato però che i mobili non venivano consegnati, che ad ogni sollecito c’erano sempre tante scuse evasive, soprattutto per quei clienti che il conto lo avevano già saldato e quelli che continuavano a pagare le rate anche senza avere i mobili.
In particolare sono stati firmati contratti con finanziare come Prestitempo, Neosbanca e Santander, che hanno comunque preteso i pagamenti anche senza che i mobili fossero stati consegnati.
Ora i Mariani sono stati rinviati a giudizio per il reato di truffa, l’udienza si terrà davanti ai giudici del tribunale di Como, sezione staccata di Erba, il prossimo 9 giugno alle 9.30 del mattino, difesi dall’avvocato Pietro Bassi.
Del caso si sta interessando anche la Federconsumatori Lecco, visto che molti dei truffati sono lecchesi. Ieri pomeriggio, nella sede della Cgil di via Besonda a Lecco, Sergio Fenaroli responsabile dell’associazione, affiancato dal legale Laura Rota che con la collega Claudia Morselli si occuperà dell’istanza.
«Sperimenteremo una nuova procedura affidando l’incarico professionale per il recupero dei crediti sancendo il “patto in quota lite” – ha spiegato Fenaroli – che prevede il pagamento del legale incaricato in concomitanza al risarcimento stabilito dal giudice. Chiederemo il 20% sulla quota recuperata». Un accordo che i presenti hanno gradito, ormai stanchi di una questione che si trascina da anni. I più sono in causa con l’azienda dagli inizi del 2007.
«Non sappiamo ancora bene quali siano state le vicissitudini che hanno portato a questa situazione – ha ribadito Fenaroli -, molti si sono fidati perché la Damiano Due è sempre stata nota in zona, mai c’erano stati problemi. Ora costituendoci parte civile cercheremo di recuperare quanto possibile dal fallimento, purtroppo nessuno ha rilevato l’azienda e non è stato possibile sanare, neppure in parte, le insolvenze».
Paola Sandionigi
© RIPRODUZIONE RISERVATA