Montano, morì con lo schiacciasassi
Quattro imputati condannati

Sono quattro le persone condannate con l’accusa di omicidio colposo, perché considerate responsabili della morte di un operaio, vittima di un incidente nell’ottobre di tre anni fa a Montano, in via Plinio.

Il Tribunale di Como ha giudicato colpevoli quattro dei sei imputati finiti a processo per la tragedia avvenuta durante dei lavori di asfaltatura e costata la vita ad Alessandro Giaquinta, 41 anni, nato a Bollate e residente a Seveso. Un anno di reclusione è stato inflitto ai responsabili della ditta per la quale lavorava, i fratelli Edoardo e Alessandro Ronzoni, 8 mesi a Matteo Cesana e 6 mesi al coordinatore della sicurezza del cantiere Mario Borghi, 46 anni di Cantù. Assolti, invece, la sorella dei proprietari della ditta, Simona Ronzoni, e Refik Sinani, altro coordinatore della sicurezza, giudicato non colpevole in quanto non capiva l’italiano e, per questo, il giudice ha stabilito che non potesse essere correttamente istruito sui suoi compiti e le sue responsabilità, durante i lavori di via Plinio. n

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Max S.

10 anni, 4 mesi

Sicuri che non capiva o non capisce l'italiano ? mmmmmmmm........

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Caro lettore, la tua opinione per noi è importante e ogni contributo è sempre ben accetto, purché il tono rimanga civile e non venga mai meno il rispetto per gli altri lettori, per le leggi vigenti e per la redazione. L’obiettivo è favorire un confronto sano, appassionato e libero da quegli “eccessi” che troppo spesso in rete finiscono per trasformare il dialogo in uno scontro aspro e sterile. Per far ciò abbiamo predisposto una serie di regole che trovi elencate a questo link e che ti preghiamo di voler condividere e rispettare, sottolineando che il mancato rispetto anche di un solo punto comporta la rimozione del commento e, nei casi più gravi, la sospensione dell’account e la segnalazione alle autorità competenti.
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M __

10 anni, 4 mesi

Ma come fa un coordinatore per la sicurezza a non Capire l'italiano? Come fa a fare quel lavoro? Ma siamo matti?

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luca boselli

10 anni, 4 mesi

In tempi di crisi una certa socialità può conservare i propri profitti solo svalutando la carne umana...chiaramente avvalendosi di norme e controlli favorevoli...approvati dalla classe politica votata a maggioranza...a volte e per qualcuno la "casta" è utile...

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