
(Foto di archivio)
Sabato e domenica a Cantù la raccolta firme
In questi giorni migliaia di lettere ai cittadini
Si sono presi un fine settimana di tregua, in concomitanza della Pasqua. Ma già da oggi la Lega è pronta a riprendere la propria «battaglia di civiltà per i canturini», come la definiscono, ovvero il referendum informale per bloccare il progetto che porterà una moschea in via Milano al 127 C.
In questi giorni è in distribuzione nelle cassette postali cittadine una lettera in cui i padani spiegano le ragioni di questa iniziativa – portata avanti senza simboli di partito – mentre sabato e domenica sarà la volta del Referendum Day, una due giorni con gazebo disseminati per tutta la città, a partire dall’esterno delle chiese, per raccogliere i voti dei canturini.
Voto palese, visto che si deve barrare una casella con sì o no e poi fornire gli estremi di un documento di identità. La quasi totalità ha detto «no», ma il deputato Nicola Molteni ha invitato il sindaco Claudio Bizzozero e i membri della maggioranza a farsi avanti per votare sì. Al momento si è superata quota 1.200 firme, conferma il capogruppo del Carroccio Alessandro Brianza: «In un paio d’ore al mercato di Vighizzolo ne abbiamo raccolte oltre 200».
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