Muggiò, palazzetto vuoto
«Non sia un’altra Ticosa»

C’è preoccupazione per le sorti della struttura chiusa da pochi giorni. «I writers hanno già colpito, ora potrebbero esserci altri vandalismi»

Per molti anni ha segnato la vita del quartiere ma non solo. Muggiò dice addio al suo palazzetto che ha chiuso i battenti. Se da un lato c’è la tristezza di chi sperava in un corso diverso delle cose, dall’altro c’è il timore dei residenti che questa struttura abbandonata possa diventare una piccola Ticosa.

«C’è tristezza perché qui si sono allenati i miei figli e i miei nipoti – racconta Arianna Milani – ora la struttura è chiusa e resta un po’ di vuoto, non lo nego. Il fatto è che si era parlato di una cittadella dello sport e per un po’ si era sperato che il futuro del palazzetto potesse essere diverso, ma purtroppo non è così. Speriamo solo che la struttura non faccia la fine della Ticosa».

Non c’erano i fondi

Impossibile, come spiegato più volte dal sindaco Mario Lucini e dall’assessore allo sport Luigi Cavadini, trovare i fondi per sistemare la struttura ormai fatiscente. La situazione di degrado del palazzetto era ormai nota a tutti, con infiltrazioni d’acqua che hanno danneggiato non solo le pareti, ma anche il parquet. Per non parlare poi degli impianti da rifare e tutta una serie di migliorie necessarie. Per sistemare la struttura servirebbe almeno un milione di euro, cifra insostenibile al momento per le casse comunali.

«Fortunatamente le società sportive hanno trovato una nuova collocazione – aggiunge Stefania Mauro – anche se credo che per tutti gli atleti ci sia un po’ di amarezza. Credo che in molti avrebbero preferito traslocare per qualche periodo per un eventuale sistemazione, piuttosto che un addio. Il fatto è che già adesso i writers hanno preso di mira l’edificio, ma qualcuno potrebbe anche spaccare i vetri e intrufolarsi per trovare alloggio».

Una preoccupazione, quella dei residenti, espressa anche da alcuni consiglieri comunali dopo l’annuncio da parte della giunta della decisione di chiudere la struttura. In molti parlano di una nuova Ticosa, anche perché non è chiaro cosa accadrà in futuro. L’unica cosa certa è che al momento il palazzetto non verrà più utilizzato da nessuno con il rischio che il degrado prenda il sopravvento con il passare del tempo.

«La struttura è stata chiusa e sigillata – spiega l’assessore al Patrimonio, Marcello Iantorno – vorrei rassicurare i residenti però che verranno effettuati dei controlli così come avviene per altre strutture chiuse in città che sono circa 15. Sfondare le vetrate o scardinare gli accessi costituisce un fatto illecito, quindi perseguibile in modo serio».

«Avvisate per casi sospetti»

L’assessore invita i cittadini a segnalare qualsiasi episodio sospetto: «La zona è abitata e ci sono alcuni condomini proprio a pochi passi dal palazzetto. Il mio invito è di avvisare le forze dell’ordine se dovessero presentarsi situazioni sospette».

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