Negli oratori di Erba
straniero un bimbo su tre
Partecipano giovani di tutte le confessioni
La nostra città rientra pienamente nella tendenza rilevata anche dalle analisi ufficiali della Diocesi. Gli oratori sono frequentati da un’alta percentuale di ragazzi stranieri. La statistica dice uno su tre.
Di questi la gran parte è cattolico, quasi il 60 per cento; il 25 per cento musulmano e il 10 per cento professa altre fedi cristiane. Il dato è confermato nella nostra realtà. Le peculiarità erbesi sono i tanti piccoli oratori di frazioni. Ad esempio la parrocchia di San Maurizio e di Santa Maria Maddalena a Crevenna sono punti di riferimento per le comunità cattoliche ortodosse. A fare da grande centro d’attività per i ragazzi è la Casa della Gioventù in centro Erba, dove si svolgono le lezioni di catechesi e l’oratorio estivo fa sempre il tutto esaurito.
«Abbiamo molti ragazzi stranieri che frequentano l’oratorio estivo e le attività ricreative. Questi possono essere di un po’ tutte le confessioni – dice don Luigi Pisoni, coordinatore del ragazzi - Nella realtà erbese poi, è numerosa la comunità senegalese e ci sono anche persone dell’America Latina che mandano da noi i loro bambini. In questo caso, queste culture sono già cattoliche e i ragazzi frequentano normalmente anche le attività di catechesi e vivono la normale vita parrocchiale».
Alla Casa della Gioventù va avanti l’esperienza della scuola d’italiano per stranieri. Avviata da tre anni è organizzata dalla Caritas e coinvolge annualmente una sessantina di insegnanti e volontari. Gli iscritti adulti toccano le 90 unità, soprattutto donne accompagnate dai loro bambini.
Per loro la scuola ha aperto la sezione ragazzi, dove i più piccoli sono coinvolti mentre attendono che la mamma. Nelle aule per i bambini le maestre volontarie svolgono il dopo scuola e attività ricreative
Erba rientra nelle 119 parrocchie dell’indagine realizzata dalla Fondazione Oratori Milanesi, Caritas Ambrosiana e dall’Ufficio Pastorale Migranti della Diocesi. Ma i migranti sono anche una risorsa attiva per le parrocchie.
La ricerca ha rilevato che oltre la metà delle parrocchie campione ha almeno un animatore straniero, mentre il 19 per cento dei catechisti sono stranieri proviene da paesi stranieri e «È proprio così – dice don Ettore Dubini, responsabile Caritas erbese – È soprattutto l’estate un momento di incontro importante. Il Grest estivo è frequentato sia da cristiani che da appartenenti a tutti gli altri culti. Un’altra attività dove rileviamo la stessa cosa sono i dopo scuola oratoriani. In quel caso la frequenza è davvero alta. Ovvio che la percentuale si abbassa quando si tratta della catechesi. Lì vengono da noi gli stranieri cattolici. Da quello che vediamo i bambini appartenenti ad altre religioni frequentano le strutture parrocchiali sulla scia degli amici della scuola o dei campi da gioco».
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