Cronaca
Lunedì 06 Aprile 2009
Nessuno vuole il canile
e Fido resta senza casa
Nessuna associazione si fa avanti per occuparsi della struttura. L'Enpa: <Costi troppo alti>
Il canile di Varese rimane senza gestori. A pochi giorni dalla scadenza del bando nessuno si è fatto avanti per occuparsi delle struttura e dei suoi occupanti. Ad oggi i circa 30 cani ospitati sono stati, quindi, smistati nelle strutture della provincia (Besozzo, Cittiglio e Tradate), e finché qualcuno non si farà carico della loro gestione non potranno far ritorno in quella che per alcuni è ormai una casa. I lavori di ristrutturazione sono stati completati e tutto, secondo il Comune, sarebbe pronto. I tecnici di Palazzo Estense non si spiegano, quindi, come mai nessuno abbia partecipato alla gara.
L’ENPA NON CI STA
«Abbiamo utilizzato per il bando un modello all’avanguardia – spiega l’architetto Marco Roncaglioni - È lo stesso dei comuni delle grandi città, come Milano e Torino. Abbiamo anche aumentato di 7 mila euro la cifra a disposizione. Da 42 mila stanziati cinque anni fa siamo passati a 49 mila all’anno».La gestione del canile, prima della scadenza del contratto, era affidata all’Enpa, l’ente nazionale protezione animali. Che però non ha voluto ricandidarsi per l’affidamento della struttura. Sergio Sellitto, coordinatore regionale, spiega le ragioni. «Non abbiamo partecipato per due ragioni. Una legata alle difficoltà interne della sezione di Varese, che è commissariata da due anni per mancanza di volontari attivi che vogliano fare un direttivo. Da statuto, per questo motivo, non possiamo partecipare a gare d’appalto. La seconda ragione è legata al bando stesso. A livello centrale lo si è ritenuto inadatto e sconveniente. È fatto sul modello dei canili delle grandi città, peccato che Milano abbia 300 cani da gestire e un badget di un milione di euro. Realtà non paragonabile a quella varesina».
Il bando del comune di Varese propone 98 mila euro lordi biennali con l’obbligo di assunzione di due dipendenti part time, che hanno un costo medio di 2400 euro mensili, più l’assunzione di una terza persona in qualità di direttore sanitario che sia disponibile per 36 ore settimanali con reperibilità anche il sabato e la domenica. E impone l’apertura quotidiana dello sportello al cittadino. Tutti vincoli che hanno fatto sì che il bando andasse deserto. L’invito, quindi, è a cambiare il bando, rifarlo in toto, cercando di trovare soluzioni a misura di canile varesino.
Valentina Fumagalli
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