«Niente bisonti sul ponte di Brivio
E cartelli per i percorsi alternativi»

Vertice in prefettura dopo la chiusura del ponte di Paderno Stop ai veicoli pesanti oltre le 44 tonnellate sul vicino viadotto

Limitazioni al transito dei mezzi pesanti sul ponte di Brivio, con segnaletica alternativa adeguata e monitoraggio costante della situazione da parte delle forze dell’ordine. Sono questi gli esiti principali del vertici andato in scena in prefettura a Lecco, dove il prefetto Liliana Baccari per discutere delle conseguenze della chiusura del ponte San Michele, a Paderno.

Al tavolo si sono seduti i sindaci e le polizie locali di Brivio, Imbersago, Merate, Paderno, Robbiate, Verderio; il questore Filippo Guglielmino, il comandante provinciale dei Carabinieri Pasquale Del Gaudio e il comandante della compagnia di Merate, la Polizia Stradale, la Provincia di Lecco e i vertici regionali di Rfi, che hanno discusso di come far fronte a una chiusura che durerà indicativamente due anni, spezzando un prezioso collegamento (utilizzato quotidianamente da 30mila veicoli e 24mila pendolari ferroviari) tra le Lecco e Bergamo.

Le ferrovie hanno garantito l’impegno a ottimizzare i tempi dell’operazione, dettata da motivi di sicurezza; ma il focus dell’incontro è stato incentrato sulla viabilità alternativa, di cui si discuterà anche in Regione.

La misura principale adottata in questo senso è stata la limitazione del transito dei mezzi pesanti sul ponte di Brivio: vi potranno passare solo quelli fino a 44 tonnellate, per alleggerire il carico che da ieri interessa questo snodo anche in funzione delle auto utilizzate da chi prima si spostava in treno.

Questo è infatti il viadotto più vicino a Paderno, con quello di Trezzo. Il vincolo andrà probabilmente a ripercuotersi anche sul “Cantù” tra Olginate e Calolzio, dove si sposterà parte degli autoarticolati impossibilitati a passare da Brivio.

L’articolo compreso e gli approfondimenti sul giornale in edicola domani, martedì 18 settembre.

© RIPRODUZIONE RISERVATA