Cronaca / Cantù - Mariano
Sabato 14 Febbraio 2015
Niente moschea, la Lega festeggia
«Abbiamo ascoltato i canturini»
Il deputato Molteni: «È una pietra tombale sull’amministrazione Bizzozero»
Per ora gli islamici non commentano: «Speriamo prima o poi di riuscire ad averla»
«La Lega all’opposizione ha fatto per Cantù molto di più di questa maggioranza in due anni e mezzo». Il Carroccio festeggia la notizia, adesso ufficiale, che il progetto che avrebbe dovuto portare una moschea in un capannone di via Milano è definitivamente tramontato a causa della nuova legge recentemente approvata dal Pirellone sui luoghi di culto, che ha fissato una serie di vincoli giuridici praticamente impossibili da rispettare.
L’amministrazione ha notificato ai proprietari i motivi ostativi all’accoglienza della loro richiesta e questi hanno ora 10 giorni per presentare un’opposizione. La strada che possono cercare di percorrere, però, è quella dell’incostituzionalità della norma, perché il Comune si è di fatto limitato ad applicare la legge.
Legge che, secondo il sindaco Claudio Bizzozero, «è un bel regalo agli integralisti e un enorme passo indietro nel cammino di civiltà e giustizia che la nostra terra sta percorrendo da secoli».
Di ben altro tenore i commenti dei leghisti e dei tremila canturini che avevano firmato la loro consultazione contro la moschea, portata avanti dal centrodestra unito.
I lumbard
«Una grande vittoria della Lega Nord – commenta il deputato Nicola Molteni, che si era rivolto anche al ministro Angelino Alfano - questa è una giornata di trionfo per la sicurezza e per il nostro territorio, liberato dal fardello e dal pericolo di una moschea in un momento di grave allarme terrorismo». Grazie a Roberto Maroni, grazie alla Lega, grazie a chi, con noi, ci ha creduto».
I padani avevano cercato di organizzare un referendum, ma il quesito è stato giudicato irricevibile. Scontro con la maggioranza che ha visto alzare sempre più i toni, e per Molteni «lo stop alla moschea è uno schiaffo politico al sindaco Claudio Bizzozero che in questi mesi non ha risparmiato insulti alla Lega. Ma noi alle offese abbiamo reagito con il cervello e con i fatti»; è «una pietra tombale sull’amministrazione di Lavori in Corso».
Intanto l’associazione che si è costituita per aprirla, questa moschea – o meglio un centro culturale –, formata da cinque associazioni di stranieri attive in città, al momento preferisce non rilasciare dichiarazioni, perché il direttivo si riunirà lunedì per affrontare la questione. L’unico commento di Ahmadou Gueye è che «sia nel 2020 o nel 2050, ma noi questo centro speriamo di riuscire ad aprirlo».
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