«Noi, aggredite e derubate
E lo Stato ci punisce anche»

Riapre il bar Laguna di via Milano, chiuso dal Questore perché «frequentato da troppi pregiudicati». Le titolari fanno ricorso

«Chiudere il bar Laguna è irragionevole, perché non soddisfa alcuna esigenza di ordine pubblico. Anzi, peggiora la sicurezza e colpisce le vittime di una zona abbandonata al degrado». L’avvocato di Nadia e Carolina Albertani, le titolari del bar Laguna di via Milano, lo mette nero su bianco in un ricorso ufficiale al prefetto. Ce l’ha con il provvedimento del questore di Como di tre settimane fa, quando il bar venne chiuso perché «la costante presenza di avventori pregiudicati, oltre all’omessa denuncia da parte delle titolari per i reati che si sono realizzati all’interno del locale, fa ritenere che sussista un reale pericolo per l’ordine e sicurezza pubblica».

«Ma quale omessa denuncia? Ne abbiamo presentate almeno sette negli ultimi cinque anni» ribattano battagliere le sorelle titolari del bar.

Sono tornate dietro al bancone, dopo quindici giorni di chiusura. E ora attendono di conoscere la decisione del prefetto sul ricorso presentato: «Qualunque cittadino - si riporta nel ricorso - sa che nella parte superiore di via Milano c’è poco da sentirsi sicuri. È in questo difficile contesto cittadino che si trova l’attività commerciale delle ricorrenti, due donne che tentano, tra mille difficoltà, di esercitare il proprio diritto al lavoro in una via altamente degradata e abbandonata al suo destino dalle forze dell’ordine».

Leggi l’intervista alle due titolari del bar sul quotidiano in edicola oggi, lunedì 9 febbraio

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