Non paga fatture per 160mila euro
Il giudice lo assolve: colpa della crisi

L’imprenditore era finito a processo con l’accusa di insolvenza fraudolenta

Aveva continuato a comprare merce da un’azienda comasca senza pagarla. Poi era fallito

La prima fattura rimasta carta straccia risale all’ottobre 2007. Per la Sfarzo srl di Cernusco sul Naviglio quella data segna l’inizio della fine. Per Colori&Moda di via Pannilani a Como un calvario fatto merce consegnata e mai pagata. In totale oltre 160mila euro di scambi commerciali diventati, per l’azienda comasca, un danno. Ma per quel danno, ha deciso il giudice di Como, la colpa non può essere attribuita all’imprenditore, quanto piuttosto alla crisi che ha messo in ginocchio l’economia italiana in generale, il settore tessile in particolare.

È finito con un’assoluzione il processo a carico di Raffaele Trivigno un imprenditore 53enne finito sotto inchiesta per insolvenza fraudolenta dopo che i responsabili della società comasca che per anni aveva intrattenuto rapporto commerciali con lui lo ha denunciato, di fronte a decine di fatture rimaste inevase.

In realtà la denuncia è partita soltanto tre anni dopo le prime insolvenze. Il motivo lo ha spiegato nella sua denuncia l’amministratore della ditta comasca danneggiata dalla crisi della Sfarzo srl: erano anni che le due società avevano rapporti commerciali, e mai vi erano stati problemi, che si è sempre sperato che la situazione si risolvesse senza doversi rivolgere ai legali. Ma così non è stato.

Dal canto suo l’avvocato Massimo Di Marco, legale dell’imprenditore, ha spiegato al giudice che il suo cliente ha sempre pagato con regolarità le fatture dei suoi fornitori. Dalla fine del 2007, però, ha iniziato ad avere problemi di liquidità e la regolarità nei pagamenti ha cominciato a venire meno.

Eppure i rapporti tra le due società non si spezzano immediatamente. Anche perché - hanno spiegato i responsabili della ditta lariana - «le promesse di pagamento erano tanto insistenti quanto infruttuose». Soltanto nel 2010, quindi, la società di via Pannlilani decine di rivolgersi ai suoi avvocati e di rompere i rapporti commerciali con la Sfarzo srl.

Nel frattempo i debiti erano però saliti a quasi 170mila euro e la situazione economica della ditta di Trivigno si è fatta sempre più insostenibile. Tanto che nei mesi successivi tutta la galassia delle società marchiate Sfarzo (oltre la Sfarzo srl anche la Sfarzo fashion e infine la Holding Sfarzo) sono state dichiarate fallite.

Al termine di un processo in cui si sono susseguite varie testimonianze, il giudice ha però accolto la tesi dell’avvocato difensore dell’imputato e assolto Trivigno dall’accusa di insolvenza fraudolenta. Si dovranno attendere le motivazioni della sentenza per comprendere il motivo dell’assoluzione, ma è chiaro che il magistrato ha ritenuto non già l’imprenditore quanto piuttosto la crisi economica la vera responsabile dell’insolvenza della ditta tessile.

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