Cronaca
Mercoledì 29 Maggio 2019
Oggi è il D-day del ponte
Le gru lo posano sui piloni
AnnoneCostruita in parallelo alla strada per mancanza di spazio ieri la struttura è stata ruotata prima dell’installazione sulla 36
Un ponte nato (letteralmente) storto: è per questo che, per essere posizionato, sta richiedendo oltre due giorni e la chiusura della trafficatissima statale 36. Infatti, è quasi tutta colpa delle impegnative manovre di rotazione della struttura, indispensabili per appoggiarla sui piloni.
La causa è la mancanza di spazio: non ce n’era a sufficienza – è stato confermato ieri, sul cantiere – per costruirla dritta. Ora, perciò, è stata girata. L’altra notte, appena messe in funzione le gru, uno dei cavi è uscito dal binario della carrucola, richiedendo oltre un’ora e mezza per essere srotolato e riposizionato. Tutto questo si sarebbe potuto evitare se fosse stato possibile reperire un’area, lungo la Milano-Lecco, nelle vicinanze, abbastanza vasta per l’assemblaggio perpendicolare. In quel caso, sarebbe probabilmente bastata una sola notte, così come Anas aveva ipotizzato inizialmente.
Invece, nessuna superficie si è rivelata sufficientemente ampia, cioè con almeno una cinquantina di metri per lato: le travi ne misurano 45; si è dovuto giocoforza dunque assemblarle parallelamente alla 36 e, poi, caricare la struttura sui carrelli: due, della potenza ciascuno di 500 tonnellate, hanno prelevato l’altra notte dall’area in località Tassera (all’ingresso dell’impianto di compostaggio) le 255 tonnellate complessive di travi slittandole fino oltre i piloni, verso Milano. Ieri, sul cantiere è intervenuto il sindaco di Annone, Patrizio Sidoti (appena rieletto) per seguire le delicate operazioni; per tutto il giorno, molti dei curiosi che hanno fatto la spola per seguire a propria volta i lavori si sono chiesti che cosa mai ci facesse la struttura laggiù, tanto a valle: solo in quel punto, però – ovvero all’uscita di Annone della 36 – lo svincolo offriva lo spazio per posizionare le gru ed effettuare la rotazione.
Le tre imponenti apparecchiature compiranno oggi il grosso del lavoro: sollevano pesi rispettivamente di 300 tonnellate, 500 e 750; ciascuna costa attorno ai 4 milioni e mezzo di euro; le loro spesse funi, periodicamente da revisionare e sostituire, hanno un prezzo attorno ai 7mila euro. Si tratta di strumentazioni rare su tutto il territorio nazionale.
Oggi, dopo avere ruotato la struttura del ponte e averla messa perpendicolare alla statale 36, verso mezzogiorno la poseranno sui piloni: le operazioni hanno richiesto tempo perché, ad ogni spostamento, ciascuna delle gru coinvolte deve essere smontata, cioè vanno rimosse le parti che le zavorrano rendendole stabili e, appunto, capaci di sopportare enormi pesi ma che, ovviamente, ne impediscono altresì il trasporto. n
P.Zuc.
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