Ore 8, riaprono le scuole
Due sfide: Expo e inglese

Oltre 65mila studenti in classe, con presidi e insegnanti nuovi - Agende fitte: cambieranno anche le regole dell’esame di maturità

È tutto vero, si torna a scuola. Oggi iniziano le lezioni nelle scuole di Como, dai 6 ai 18 anni.

A riempire banchi e cattedre nella nostra provincia saranno in tutto 67.611 studenti e 6.224 docenti. Nei principali istituti cittadini le lezioni di questa mattina avranno un orario ridotto. Nelle primarie i 26.277 alunni saranno accolti dalle loro 2.419 maestre, ma i servizi mensa non sono ancora ovunque attivi.

Prima simbolica giornata anche per 15.270 ragazzi e ragazze delle secondarie di primo grado, che oggi si ritrovano con i temutissimi 1.586 professori. C’è meno da scherzare per i 19.217 studenti delle secondarie di secondo grado: quasi un terzo di loro è reduce dagli esami di riparazione conclusi solo questa settimana. Nemmeno il 5% di loro però dovrà ripetere l’anno: le prove erano semplici. Correranno piuttosto in classe a scegliere i banchi migliori, di solito i più ambiti sono quelli infondo alla classe.

La scuola è già cominciata, invece, per i 6.847 bambini dell’infanzia, le cui strutture hanno aperto i battenti venerdì scorso, benché il ritorno a scuola per i più piccoli sia stato graduale: a pranzo molti di loro tornano ancora a casa, perché le fasce orarie pomeridiane di rado sono già state attivate.

È un “circo”, quello della scuola, che scandisce il calendario della vita di tutti. Riparte il traffico in città, ai pendolari si aggiungono gli studenti, i treni diretti a Como lago saranno di nuovo zeppi, così come sempre meno spazio ci sarà sulle linee dei bus diretti in centro. Anche le principali arterie stradali, da Lora come da Albate, saranno invase di automobili. Quest’anno però le sfide da superare sono tante e difficili.

Dal 1 settembre i nostri istituti possono contare sulle nuove energie di 23 nuovi dirigenti scolastici immessi da un concorso bloccato da ormai tre anni, che costringeva una scuola su tre ad avere solo un reggente.

Qualche rivoluzione ci sarà anche per quanto riguarda gli esami di maturità, visto che una materia nell’ultimo anno di studi dovrà essere insegnata e poi affrontata in lingua inglese. Il 2015 però è anche l’anno di Expo, e sono più di venti le scuole comasche che si sono candidate a partecipare con idee e progetti alla fiera internazionale milanese.

E poi dovremo ancora combattere con la rivoluzione tecnologica in classe o con la necessità di un sostegno scolastico sempre più crescente.

Forse qualcuno, stamattina, starà versando una lacrimuccia, oppure avrà la fronte aggrottata, ma la scuola è anche una gioia. Ne vedremo delle belle.n

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