Cronaca / Cantù - Mariano
Mercoledì 31 Luglio 2013
«Orgoglioso della mia Cantù
I tre contestatori? Vergognosi»
Cantù è una città solidale e dal cuore grande, che lunedì ha accolto il ministro all’Integrazione Cécile Kyenge tra applausi e persino un po’ di magone e «tutto questo e non può certo essere oscurato dall’ennesima beceraggine di una ormai insignificante minoranza che non perde occasione per qualificarsi per quello che è».
Il sindaco Claudio Bizzozero si riferisce alla Lega, ai due consiglieri Alessandro Brianza ed Edgardo Arosio, che all’arrivo del ministro hanno deciso di abbandonare l’aula dove si stava tenendo il consiglio comunale per protestare contro la decisione di non concedere diritto di replica alle sue dichiarazioni. E con loro è uscito anche Giorgio Masocco, oggi espulso dal Carroccio ma autoproclamatosi unico vero rappresentante del Nord e nell’assemblea.
Un gesto che ha fatto il giro di televisioni e giornali, portando Cantù sotto i riflettori nazionali. Notorietà che Bizzozero non ha gradito in questi termini.
«Commenti inqualificabili»
«La brutta figura di cui parlano i media – sottolinea il primo cittadino - non l’ha affatto rimediata la mia città ma piuttosto i tre consiglieri comunali che hanno lasciato l’aula prima dell’arrivo della ministra rilasciando poi commenti davvero inqualificabili, ma che per fortuna rappresentano ormai soltanto una parte del tutto minoritaria della mia comunità». A rappresentarla davvero, la città, è stato per il sindaco l’applauso caloroso scoppiato all’apparire della Kyenge nel salone dei convegni da parte di tutti gli altri consiglieri e dei cittadini «che considerano certi inqualificabili comportamenti come un vero e proprio affronto».
Occhi commossi
Fino alla sua stessa commozione e a quella presidente del consiglio, Attilio Marcantonio, che a stento è parso riuscire a trattenere le lacrime.
«È questa la Cantù che mi ha eletto – prosegue - una città che, sotto la scorza dura, ha un cuore davvero grande e che, nel corso dei decenni, ha saputo costruire un tessuto fittissimo di associazioni e cooperative sociali che riescono a supplire alle carenze drammatiche di uno stato sociale sempre più assente; una città che è solidale con chi soffre e che nulla ha a che vedere con l’ignoranza e la grettezza di certi comportamenti».
La città che ha espresso la sua piena solidarietà alla persona Cécile Kyenge che da settimane subisce attacchi deplorevoli e che attraverso Bizzozero ha colto l’occasione per ricordarle, per il suo ruolo di ministro della Repubblica, che «le nostre famiglie non riescono più ad arrivare a fine mese a causa dei tagli draconiani ai diritti sociali realizzati da un governo forte coi deboli ma debole coi forti e incapace di tagliare gli infiniti sprechi e parassitismi di un sistema partitocratico incancrenito, ma abilissimo nel tagliare i diritti sacrosanti delle persone più deboli».n Silvia Cattaneo
© RIPRODUZIONE RISERVATA