Pagan e l’arresto di Orsoni
«Lasciai Venezia per lui»

L’amministratore delegato del Casino di Campione, chiamato in laguna da Cacciari

diede le dimissioni all’arrivo del successore ora indagato per il Mose

Campione d’Italia

«Sono sempre stato garantista e non mi smentirò nemmeno questa volta. Tanto più che non conosco gli atti - dice Carlo Pagan, amministratore delegato del Casinò di Campione -. Fino a sentenza definitiva siamo tutti innocenti». Compreso il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, sospettato dalla Procura di Venezia di aver dirottato 110mila euro provenienti dagli appalti per il Mose, la grande diga mobile che dovrebbe salvare la città dall’acqua alta.

Pagan, raggiunto telefonicamente a Mosca, dove sta partecipando a una convention sul gioco, torna per un momento al suo precedente incarico. Con un po’ di amarezza: «L’ex sindaco Cacciari mi chiese di dare alla casa da gioco una gestione manageriale, erano i tempi in cui era gestita come una municipalizzata. I risultati si videro. Portai il casinò ai suoi massimi storici per presenze e incassi». Poi le elezioni e l’arrivo del sindaco ora ai domiciliari. Con Pagan non scattò mai la scintilla e Pagan ne trasse le conseguenze rassegnando le dimissioni. «Aveva una sua cerchia ristretta di collaboratori». L’attuale amministratore del Casinò di Campione non figurava tra quelli. E i risultati operativi non furono determinanti per la sua permanenza in laguna. Quanto all’inchiesta odierna, gli avvocati Daniele Grasso e Mariagrazia Romeo, definiscono poco credibili le vicende contestate al loro assistito. «La difesa del prof. Orsoni - rilevano i legali - esprime preoccupazione per l’iniziativa assunta e confida in un tempestivo chiarimento della posizione dello stesso sul piano umano, professionale e istituzionale. Le circostanze contestate nel provvedimento notificato paiono poco credibili, gli si attribuiscono condotte non compatibili con il suo ruolo ed il suo stile di vita. Le dichiarazioni di accusa vengono da soggetti già sottoposti ad indagini, nei confronti dei quali verranno assunte le dovute iniziative».

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