Palazzetto di Cantù fermo
Timori per i posti di lavoro

I sindacati hanno incontrato il sindaco: si teme anche per l’indotto

Si prevedeva l’impegno di almeno cento operai al giorno

Avrebbe dovuto occupare un centinaio di operai almeno ogni giorno. Avrebbe dovuto rappresentare un’opportunità preziosa per le aziende locali coinvolte dalla bresciana Turra. Ma alla fine, a oggi, ben poco davvero s’è mosso per l’una e nulla per le altre. Il timore, soprattutto, è che il cantiere del palazzetto in corso Europa, che s’è fermato il 24 luglio, ormai non si rimetta più in moto.

Le notizie parecchio incerte di queste ultime settimane sulle prospettive per i lavori hanno portato Fillea Cgil, Feneal Uil e Filca Cisl a chiedere un incontro all’amministrazione, avvenuto venerdì, per avere chiarezza, dopo mesi di silenzio. A ricevere i rappresentanti delle parti sociali il sindaco Claudio Bizzozero e il dirigente dei Lavori pubblici Mario Iorio, responsabile del procedimento. Il primo cittadino, di fatto, ha ripetuto loro quanto avvenuto in questi mesi, a partire dalla concessione dei 300 giorni di proroga alla Turra in marzo, fino alla scelta finale della diffida.

Ha ovviamente ribadito di augurarsi per il bene di tutti che si possano ristabilire le condizioni per concludere l’opera. «Abbiamo espresso le nostre perplessità circa una possibile ripresa entro poco tempo dei lavori – commentano in una nota congiunta sindacati –. Siamo molto preoccupati per le negative ricadute sociali e occupazionali derivanti dal prolungato fermo del cantiere».

«Un’opera così importante, che può rappresentare un volano per arrestare un trend di flessione non solo per il settore edile, ma più in genere per l’economia del territorio, non può e non deve finire come le solite cattedrali nel deserto». Per questo la conclusione non può e non deve che essere una sola: «Auspichiamo che si porti a compimento la costruzione del palazzetto dello sport e che al posto del precedente ecomostro non si lasci un grande ecobuco».

© RIPRODUZIONE RISERVATA