«Pedemontana, costi su del 47%»
I lavori finiscono sotto inchiesta

Lo si evince dal rapporto dell’Anac (Autorità nazionale anticorruzione) e dalle dichiarazioni del suo presidente Raffaele Cantore

La prima tratta è stata terminata a gennaio, ma le polemiche proseguono: è un’autostrada che continua a far discutere la Pedemontana, finita anche nel mirino del presidente dell’Anac Raffaele Cantore a causa dei costi relativi proprio ai primi 15 km e al primo lotto delle tangenziali di Como e Varese che sono lievitati del 47%.

Come riportato dal quotidiano Repubblica, il rapporto ispettivo dell’Autorità nazionale anticorruzione rileva «una oggettiva alterazione della parità di condizioni dei concorrenti» causata dall’aumentare dei costi e dei tempi che violano «il principio della immodificabilità dell’offerta teso a garantire da un lato la par condicio tra i concorrenti e dall’altro l’affidabilità del contraente».

La conclusione del rapporto, inviato anche a Procura, Cipe, Corte dei Conti e Ministero delle Infrastrutture, è quindi che l’esecuzione dell’appalto (vinto da Rti Impregilo nel 2007) per il primo tratto della Pedemontana e per i primi lotti delle tangenziali di Como e Varese è avvenuto «a danno dell’interesse pubblico e della comunità».

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