Cronaca
Domenica 08 Novembre 2015
Per il premio Manzoni
il giorno della verità
Oggi il nome del vincitore
L’evento alle 17 al Sociale
In lizza Colombati,
Scurati e Zamboni
Ingresso libero
Oggi pomeriggio alle 17, al Teatro della Società a Lecco, si svolgerà la cerimonia finale del Premio Manzoni al romanzo storico, organizzato da 50&Più Confcommercio Lecco in collaborazione con il Comune di Lecco ed il sostegno di Acel Service. I tre scrittori che si contenderanno il premio finale di questa undicesima edizione del Premio Manzoni, sono Leonardo Colombati con “1960” (Mondadori), Antonio Scurati con “Il tempo migliore della nostra vita” (Bompiani) e Massimo Zamboni con “L’eco di uno sparo” (Einaudi). Con loro, sul palco del Teatro della Società, vi sarà Andrea Vitali, che avrà il compito di intervistarli. I finalisti sono stati scelti dalla giuria tecnica presieduta da Ermanno Paccagnini, docente universitario e critico letterario, ma a decretare il vincitore saranno i cinquantadue lettori, della giuria popolare, istituita quest’anno per la prima volta. Segnalati grazie alla collaborazione delle librerie Cattaneo, Ibs, Libreria Volante, Parole nel Tempo di Lecco, Perego Libri di Barzanò e La Torre di Merate, i membri della giuria popolare hanno letto e giudicato i tre romanzi e consegnato i loro voti, in busta chiusa, al notaio lecchese Federica Croce. Le buste con i voti saranno aperte durante la cerimonia finale ed il vincitore sarà proclamato in diretta. I tre romanzi finalisti del Premio Manzoni al romanzo storico affrontano tre momenti molto interessanti del Novecento. “1960” di Leonardo Colombati è ambientato nella Roma della XVII Olimpiade. Si tratta di una perfetta ricostruzione storica e di una vivacissima invenzione romanzesca che contribuiscono a creare un grande affresco di un’epoca e, al tempo stesso, danno vita a un thriller incalzante. “Il tempo migliore della nostra vita”, di Antonio Scurati, racconta la storia di Leone Ginzburg, ma anche le vite di Antonio e Peppino, Ida e Angela, i nonni dell’autore. Infine, in “L’eco di uno sparo” di Massimo Zamboni è narrata la storia di Ulisse, squadrista e membro di un direttorio del fascio, che nel febbraio 1944 viene colpito alle spalle. Il romanzo racconta come, diciassette anni dopo, un’altra pallottola uccida il partigiano, che sparò quel giorno ad Ulisse. L’obiettivo principale del premio al romanzo storico è quello di valorizzare la storia e la cultura del territorio lecchese, profondamente legato alla figura e all’opera dell’autore dei Promessi Sposi. In dieci anni il premio è cresciuto, diventando un appuntamento imprescindibile del panorama culturale del nostro territorio.n
G. Col.
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