Cronaca / Como città
Martedì 09 Luglio 2013
«Piazza Volta senza sedie
Comune in ostaggio»
L’ex assessore Gaddi attacca Palazzo Cernezzi sui concerti live in città. L’assessore Cavadini: «Da oggi verranno messe»
Como
Polemica sugli eventi estivi organizzati in Piazza Volta. Ancora una volta nel mirino finiscono le sedie che non vengono posizionate davanti al palco e chi vuol sentire i concerti è obbligato a stare in piedi o a sedersi in uno dei locali della piazza.
A sollevare il caso è il consigliere del Pdl Sergio Gaddi che sta predisponendo un’interrogazione a riguardo: «Avevo già posto la questione dei concerti estivi e delle sedie in una preliminare in consiglio comunale - dice - perché mi sembrava impossibile che non si provvedesse a un servizio tanto elementare. Eventi del Comune sono fino a prova contraria organizzati per la popolazione ed è il minimo quindi che il pubblico normale possa sedersi anche perché sono sempre state in tutti gli anni».
E aggiunge: «Ben vengano gli accordi con esercenti e commercianti, ma è assolutamente inaccettabile che i posti a sedere siano solo quelli dei tavolini dei bar che sono un’aggiunta, non l’unica forma di fruizione dello spettacolo a meno che uno non voglia stare in piedi». La polemica era già esplosa nelle scorse settimane ed erano stati alcuni cittadini a porre la questione.
L’assessore al Turismo Luigi Cavadini aveva detto che sarebbero intervenuti subito, ma ieri ha ammesso che «ci sono stati dei problemi» ma che «già da domani sera (oggi, ndr) verranno messe». Ieri è stato anche spostato il palco, che adesso, è esattamente di fronte ai locali. «In realtà - dice Cavadini - già in origine avrebbe dovuto essere messo in quella posizione».
Dal canto suo l’assessore al Commercio Gisella Introzzi dice: «Non sono a conoscenza dello spostamento del palco, ma non mi sorprende perché inizialmente era previsto davanti all’hotel. Sulle sedie ho sentito anch’io lamentele e credo siano state fatte richieste precise su piazza Volta. Io mi occupo dell’aspetto commerciale e purtroppo devo sottolineare che, nonostante le attività per ravvivare la città, i negozi non attraggono, segno evidente della crisi».
Gaddi nella sua interrogazione chiederà chiarimenti a Cavadini e Introzzi, a suo dire «responsabili di non essere riusciti a fissare regole di collaborazione con un partner privato» e chiederà perché «non è stato fatto un bando pubblico». Chiude dicendo: «Il Comune non può essere ostaggio dei commercianti per l’incapacità degli assessori a Commercio e Cultura». n G. Ron.
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