Più pesci nel lago più pulito
Ma dove sono finite le alborelle?

Incontro pubblico a Torno sulla popolazione ittica del lago di Como

Persici, agoni e lavarelli: ecco i pesci divenuti dominanti sul lago di Como dove la popolazione ittica è cambiata anche da ultimo a favore delle specie autoctone o naturalizzate ma dove la crisi dell’alborella prosegue e rimane avvolta nel mistero.

«Non abbiamo ancora una spiegazione sulla sua semiscomparsa», afferma Carlo Romanò, responsabile della gestione ittica provinciale. L’altra sera è stato ospite di un incontro dedicato alla pesca organizzato a Torno dall’associazione “via de Benzi”.

Il “piatto forte” della serata era l’alborella, quella che resterà protagonista di tante sagre estive nella versione importata dall’estero. «Il miglioramento della qualità dell’acqua - ha detto il tecnico - ha innescato cambiamenti prevedibili nella popolazione ittica che riguardano anche l’alborella ma quasto non basta a spiegare tutto».

Le specie migliori e più esigenti sulla qualità dell’acqua sono aumentate a scapito delle altre che tolleravano acque meno nitide, come l’alborella e il cavedano. I dati relativi al pescato professionale dell’alborella indicano quota “0” dal 2010 perché la specie è stata protetta, quelli del cavedano sono scesi progressivamente da 8.127 chili nel 2010 a 2.083 chili l’anno scorso. Per contro, i persici negli ultimi anni risultano stabili tra i 23 e i 25 mila chili, è aumentato molto il salmerino, da 2.670 a 8.027 chili dal 2010 al 2014, e leggermente l’agone, da 30.052 chili nel 2010 a 38.766 nel 2014 passando da un crollo a 23.072 chili nel 2012.

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