Pony a Magreglio, intesa più vicina
Ma bucano la gomma all’auto della padrona
Il sindaco condanna: «Il gesto di un imbecille». La soluzione: «Spostare Ishy di pochi metri»
Il pony Ishi continua a far parlare di sé: mentre si cerca di conciliare le esigenze del cavallino con quelle dei residenti, ignoti la scorsa notte hanno bucato una gomma dell’automobile della figlia della proprietaria. Un gesto deplorevole, subito condannato dal sindaco di Magreglio Danilo Bianchi.
Intanto comunque va avanti il lavoro diplomatico e sembra si sia decisamente più vicini alla permanenza del mini pony nel giardino di Anna Galbiati. Infatti i vicini sembrano voler chiedere solo di spostare il recinto dell’animale in un’altra parte del giardino.
«Ieri mattina mia figlia salendo sull’automobile per andare al lavoro si è accorta di avere una gomma a terra - racconta Anna Galbiati, proprietaria di Ishi -. Il meccanico gli ha detto che la gomma è stata forata sulla spalla con un punteruolo, insomma che si tratta senza dubbio di un gesto doloso».
La Galbiati ammette i molti passi avanti fatti per trovare un accordo sul futuro di Ishi: «C’incontreremo a breve con l’Asl, il sindaco e i vicini, sembra che si apra uno spiraglio».
L’avvocato Antonio Catanese che rappresenta la Galbiati spiega più nello specifico quali potrebbero essere gli accordi: «Da parte dei vicini sembra ci sia una posizione più morbida. Una delle principali firmatarie della richiesta d’uscita dell’Asl, Adriana Rizzi, sembra intenzionata a venire incontro alla mia assistita. Si lavora sull’ipotesi di spostare il cavallino in un altro pezzo di giardino e adeguare quest’area alle richieste dell’Asl. Credo che sia utile per tutti trovare una soluzione extragiudiziale per evitare dei costi importanti, anche al Comune, che viene da un commissariamento per i fatti noti e non ha certo molti soldi da spendere».
Il sindaco stigmatizza comunque il gesto del taglio della gomma: «Se hanno tagliato o bucato la gomma dell’auto per motivi legati al cavallino si tratta solo di imbecillità ed è inutile commentare». n G. Cri.
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