Porta a porta vietato a Bulgaro
Undici aziende vanno dal prefetto

Il presidente di Univendita: «Non possiamo essere accostati ai banditi»

Cusini: «Se il prefetto lo dispone sono pronto a ritirare l’ordinanza»

«Non possiamo accettare l’accostamento fra rapine e vendite dirette a domicilio – sostiene Ciro Sinatra, presidente di Univendita –È falso e offensivo nei confronti delle migliaia di incaricati alla vendita che svolgono correttamente questa professione. Ricorreremo al prefetto».

È scontro sull’ordinanza comunale che vieta il porta a porta. Univendita, unione italiana vendita diretta, passa al contrattacco contro il provvedimento emesso dal sindaco, Giampaolo Cusini, che proibisce sul territorio comunale ogni attività di vendita a domicilio, per motivi di sicurezza.

La maggior associazione del settore contesta che: «Si parla in modo del tutto inappropriato di consolidata affinità tra le vendite a domicilio e i fenomeni d’intrusione molesta nelle abitazioni private, spesso precedenti rapine».

Univendita e tutte le sue aziende associate (AMC Italia, Bofrost Italia, CartOrange, Dalmesse Italia, Jafra Cosmetics, Just Italia, Lux Italia, Ringana Italia, Tupperware Italia, Vorwerk Contempora, Vorwerk Folletto)presenteranno ricorsi alla prefettura.

Il sindaco Giampaolo Cusini: «Ritirerò l’ordinanza, se così disporrà il prefetto – conclude il sindaco – Nessuno però mi vieta d’inviare una lettera a tutti i cittadini per invitarli a non aprire la porta a sconosciuti. A loro tutela».

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