Posti disabili, Cattaneo rassicura
«Cantù non è una città di furbi»

L’assessore alla Legalità interviene dopo le segnalazioni sulle irregolarità. «Non è il caso di montare polemiche: i vigili fanno sempre il loro dovere»

Anche se gli automobilisti arroganti e irrispettosi parcheggiano ovunque sui posteggi dei disabili, per l’assessore alla legalità Paolo Cattaneo Cantù non può essere la città dei furbi.

«Giusto dire che sui posti auto dei disabili chi non ne ha diritto non può fermarsi. Giusto anche condannare il fenomeno. Però questo accanimento alla ricerca del posto auto occupato mi sembra eccessivo. Bene segnalarlo. Arrivare al monitoraggio e fotografare le auto è forse esagerato. Ci sono cose più importanti a cui stare attenti».

Questa, almeno, è l’opinione di Cattaneo. Convinto anche che i controlli esistano. Eppure, sono gli stessi cittadini ad affermare come non sia sufficiente a debellare il fenomeno. Presente in diversi angoli della città. Attraverso l’interessamento del giornale, è stato quindi - così sembra - risolto il problema dei dipendenti dell’ospedale Sant’Antonio Abate di Cantù: in qualche caso, come era stato riferito, anche i medici utilizzavano i posti gialli.

Ma poi si è scoperto che qualcosa del genere succede anche all’esterno delle poste centrali di Cantù. Con i semplici cittadini che rubano il posto a una categoria svantaggiata.

«Gli agenti della polizia locale fanno il loro lavoro - aggiunge Cattaneo - quando controllano, se le auto sono in divieto, su un posto per disabili, danno la multa. È un fenomeno che succede in tutte le città».

E aggiunge: « Non facciamone una polemica inutile. La polizia locale fa il suo, nonostante l’ignoranza di alcune persone che non rispettano il posto riservato. Per questo motivo non ci sto quando si afferma che la polizia locale passa e non dà le multe».

Ma Cattaneo si rivolge anche a coloro che denunciano quanto accade. «Ci sono signori che si lamentano per questa questione - dice l’assessore - vorrei chiedere loro se sono sempre ligi e corretti. Ho visto io di persona qualcuno che si lamenta su Internet di quanto accade e poi si mette con le quattro frecce in divieto di sosta».

«Tutti possiamo commettere un’infrazione - aggiunge - tutti noi, sicuramente, nella vita siamo stati protagonisti in negativo di un parcheggio selvaggio. Sfido chiunque a chiamarsi fuori».

© RIPRODUZIONE RISERVATA