Precipita funivia in Piemonte
Quattordici morti, tra cui un bambino

La tragedia sulla Stresa-Mottarone, sul lago Maggiore. La cabina è precipitata per il cedimento di un cavo. Un altro piccolo è grave

È di quattordici morti tra cui un bambino e di un altro piccolo grave il bilancio dell’incidente sulla funivia del Mottarone, a Stresa (Verbania). Una delle due cabine è precipitata - sembra per il cedimento di un cavo - quando stava raggiungendo la stazione a monte, a 1.400 metri di quota, sopra il lago Maggiore

Il primo bambino trasportato a Torino, 5 anni, è arrivato all’ospedale Reggina Margherita. Ha riportato trauma cranico, toraco-addominale e fratture agli arti inferiori. Secondo quanto si è appreso è cosciente. L’altro, di nove anni, è stato rianimato ed è stato sottoposto a Tac

Il cedimento della fune si è verificato a 300 metri dalla vetta della montagna dove c’è la stazione di arrivo. La cabina è crollata in un tratto boscoso e impervio, dove le operazioni di soccorso non sono facili, pare da un’altezza di circa 80 metri

Sul posto stanno lavorando i vigili del fuoco del comando provinciale di Verbania, quelli del distaccamento di Gravellona Toce e di Stresa, in azione anche un elicottero dei vigili del fuoco e due del 118.

«La cabina della funivia è caduta da un punto relativamente alto e si è adagiata sul terreno ai piedi di un grande bosco. Ora appare sostanzialmente distrutta a terra - la cabina è di colore bianco e rosso - quasi completamente accartocciata, quindi la caduta è stata evidentemente significativa». Lo ha raccontato Walter Milan del Soccorso Alpino parlando in diretta con Rainews 24 sulla caduta della funivia che collega Stresa con Mottarone.

La revisione della funivia Stresa-Mottarone fu effettuata nel 2016 dalla società altoatesina Leitner di Vipiteno, una delle più importanti aziende operanti nel settore dei trasporti a fune. A quanto si è appreso, i tecnici della Leitner si stanno recando sul posto dell’incidente.

La funivia del Mottarone aveva riaperto al pubblico ieri, come gli altri impianti in Italia, dopo oltre un anno di chiusura dovuto all’emergenza Covid.

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