Prime offerte per il Politeama
Lucini: «Il 2015, l’anno della svolta»

Si tratterebbe di investitori disposti a rilevare il teatro e a riavviarne l’attività. L’assessore Iantorno: «Due strade, quella di una cessione dell’intero stabile o quella di una concessione pluriennale»

A quattordici anni dalla morte del suo ultimo proprietario, l’impresario Alfredo Gaffuri (scomparso nel dicembre del 2000), il Comune di Como sta valutando le prime, concrete offerte per la cessione del Politeama. Ne ha dato notizia il sindaco Mario Lucini, definendo il 2015 «l’anno della svolta» per il vecchio teatro costruito nel 1909 e inaugurato con una rappresentazione della Bohème nel 1910, salvo poi chiudere definitivamente nel 2005.

«È vero», conferma l’assessore al Patrimonio Marcello Iantorno, che tuttavia su numero, provenienza e natura delle offerte fa il misterioso. Le strade, in ogni caso, sono due, le stesse ipotizzate fin dai primi giorni immediatamente successivi all’ufficializzazione del lascito: «O vendiamo tutto, a fronte di una offerta competitiva, oppure scegliamo la via della concessione».

Iantorno aggiunge anche che la seconda opzione farebbe ricadere sul locatario l’onere di una integrale ristrutturazione, in cambio della possibilità di gestire la struttura a titolo gratuito - cioè senza versare canoni di locazione - per un numero di anni proporzionali all’impegno economico assunto. Di sicuro servono un sacco di soldi. La struttura è immensa e, a parte i muri (solidissimi, visto che il Politeama fu uno dei primi teatri d’Italia costruiti in cemento armato), c’è ben poco da salvare. C’è il teatro, con il proscenio, platena, una balconata con sei “barcacce” per una capienza di 1300 posti a sedere, ci sono una caffè ristorante all’angolo con viale Cavallotti, un albergo con 14 camere e, sul retro, quel che resta di un café chantant con palcoscenico inaugurato nel 1911, in uno spazio che oggi potrebbe essere definitivamente riconvertito a posteggio. «Teniamo soprattutto alla conservazione dell’attuale destinazione - prosegue Iantorno - e è comunque garantita da un vincolo della Soprintendenza e dai vincoli del piano regolatore, che non consente alternative».

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