Pro Cantù, ecco lo sfratto
La replica: «Una vergogna»

Consegnata all’associazione

a raccomandata inviata dal Comune

Fuori non solo da una, ma da entrambe le sedi: quella di via Matteotti e quella di piazza Marconi.

È arrivata in queste ore alla Pro Cantù, via raccomandata, la lettera datata 10 marzo (giorno dell’ingresso dei 52 nuovi soci) con cui gli uffici del Comune comunicano l’avvio del procedimento di decadenza di convenzioni e delibere relative alla «concessione in uso alla Pro Cantù della porzione di immobile comunale posto in via Matteotti 39 e della porzione di immobile comunale posto in piazza Marconi», dove la pro loco ha un magazzino.

Il direttivo della Pro cantù ha indetto un consiglio nei prossimi giorni per poter discutere quella che viene ritenuta una situazione molto delicata.

Intanto, il consigliere ed ex presidente Paolo Sala non ci sta: «Il sindaco, che dovrebbe dimettersi, in buona sostanza ci sfratta - dice - non è una questione di bollette ma di antipatia personale».

Nel testo della lettera, tra gli arretrati e le nuove spese maturate, si ricorda che il totale del debito è di 8mila 180 euro e 23 centesimi.

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