Ha staccato un assegno da 53mila euro all’avvocatura dello Stato, l’ex uomo del fisco finito nei guai con l’accusa di corruzione per aver intascato mazzette da imprenditori e commercialisti.
Si è chiuso con quattro patteggiamenti e una condanna con rito abbreviato il processo per le tangenti pagate all’ex funzionario dell’Agenzia delle Entrate di Erba Rosario Lo Conte. Quest’ultimo ha restituito allo Stato i soldi intascati dai contribuenti che si erano rivolti a lui per aggiustare i propri guai con l’erario e ieri mattina ha patteggiato una pena a due anni e tre mesi di reclusione. Non andrà in carcere, anche perché quei mesi in più rispetto alla sospensione condizionale li ha già scontati quando venne arrestato.
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