Cronaca / Olgiate e Bassa Comasca
Venerdì 19 Luglio 2013
Riattaccato l’anulare amputato
«Ma la fede non la metterò più»
L’anello si era incastrato scendendo dal camion: Elia Nappi aveva perso il dito
La corsa al Sant’Anna con il moncone nel ghiaccio e quattro ore sotto i ferri
Elia Nappi non porta più la fede nuziale all’anulare sinistro, ma certo non si dimenticherà né di essere felicemente sposato con Vincenza, né che il suo anulare sinistro - amputato e poi riattaccato dai chirurghi del Sant’Anna - ha una storia che potrebbe ispirare un episodio delle fiction di interventi medici di emergenza.
Era un giorno di lavoro come un altro, quello del 2 aprile, un martedì, a Veniano, all’azienda tessile Lisa, dove Elia e la moglie lavorano dal 1997. Una mattina come un’altra.
Elia alla Lisa è un factotum, un po’ magazziniere e un po’ autista, e proprio scendendo dal camion, quel giorno, è successo che la fede nuziale gli si sia impigliata nella sponda, mentre lui scivolava bruscamente a terra.
La fede ha tenuto e il dito si è staccato. «Quando sono scivolato - ha raccontato Elia ieri nel corso di un incontro al Sant’Anna - ho sentito l’osso che si rompeva, ma non pensavo che il dito si fosse staccato. Solo qualche secondo dopo, quando ho visto la mano sanguinare e il moncone in terra, ho realizzato la gravità della situazione».
Era poco prima delle 10. La moglie di Vincenzo finiva di lavorare proprio alle 10 ed è accorsa subito. Con il sangue freddo che solo le donne riescono a mantenere in certi casi, Vincenza ha avuto la prontezza di spirito di raccogliere il dito del marito, avvolgerlo in un panno e metterci del ghiaccio. Non solo, lo ha conservato in modo adeguato servendosi del kit di emergenza che era a disposizione in azienda.
Così marito e dito sono arrivati velocemente al Sant’Anna.
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