Rivolta al Pian del Tivano
«Togliete i pannelli solari»
Non piace a nessuno il nuovo impianto installato sui prati di Zelbio
I gitanti: «Deturpa il paesaggio, fa male vedere il verde ferito così»
Sdraio, ombrellone, salamelle e costine all’ombra del campo fotovoltaico. La singolare novità dell’area del Pian del Tivano proposta dall’amministrazione di Zelbio non piace ai turisti che ieri hanno raggiunto la zona.
Da quest’anno sulla collinetta dietro l’area verde del piano l’amministrazione di Zelbio ha creato un campo per catturare l’energia solare di circa seimila metri quadrati complessivi, per 2.100 pannelli fotovoltaici che coprono 3.360 metri quadrati, il restante serve per le opere annesse all’impianto. La produzione prevista è di 500 chilowatt.
«Bastava collocarli sui tetti»
Ai turisti la vista di questa grande macchia nera piace poco: «È una cosa triste, fa veramente male vedere il verde ferito in questo modo – spiega Luca Bonfanti di Oggiono -. Io sono d’accordo sull’utilizzo delle fonti alternative di energia, ma i pannelli si potevano posare su un tetto, in una zona nascosta. Vengo anche in settimana a prendere il sole e non è un bello spettacolo».
Ieri era presente anche il mercato al Tivano: «Una gran bruttura, non si dovrebbe sciupare il paesaggio con certi interventi - spiega Luigi Aldesi, uno degli ambulanti - Mi sembra la dimostrazione che per i soldi si fa di tutto. La gente che arriva al Piano è la metà di prima, proprio per colpa dei pannelli».
Un’area, quella scelta per mettere i pannelli, meta dei cercatori di funghi: «Mi sembra una scelta inutile, bastava posizionare i pannelli su dei tetti e non avremmo assistito ad una vista simile - spiega Giuseppe Trovato - Io una volta venivo qui, proprio su quel monte, a fare funghi». Insomma per tutti la scelta di posizionare al Piano del Tivano il campo è incomprensibile: «L’impatto visivo è pesante, esteticamente non è un bel vedere – racconta Vincenzo Mastrovilli di Pognana, al Piano con il figlio neonato - Non capisco perché qui? Questa è una zona di passaggio, ben visibile, molto meglio posizionarlo in un’area poco frequentata e non così turistica».
Una sola voce a favore
Non tutti sono però contrari, Luigina Duranti è molto pragmatica: «Se serve per produrre corrente e per risparmiare ben venga - spiega la donna di Nova Milanese - Non mi disturba e non porta via niente alla bellezza della zona. Si tratta comunque di un modo per sfruttare l’energia data dal sole». n
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