Scontrini per i medicinali falsi
Indagato imprenditore olgiatese

È coinvolto nel caso delle spese sanitarie nella farmacia Caiazzo di Milano chiusa dai Nas

L’inchiesta condotta dalla Procura di Milano che ha portato alla chiusura, clamorosa, della centralissima farmacia Caiazzo di Milano, costata pure un’ordinanza di custodia per un quarantenne carabiniere di Olgiate (in servizio al battaglione di Milano) ora sotto processo per un presunto traffico di medicinali, finisce per mettere nei guai un altro olgiatese, un imprenditore.

Con il traffico di medicinali l’uomo non c’entra assolutamente nulla. E, a ben vedere, l’accusa a suo carico suona tanto eclatante quanto, tutto sommato, limitata a un paio di episodi decisamente marginali.

Eppure si ritrova con una informazione di garanzia, condivisa con altre venti persone (quasi tutte di Milano), per aver utilizzato gli scontrini della farmacia Caiazzo in dichiarazione dei redditi, così da poter scaricare le spese mediche dalle tasse.

L’indagine è una costola del troncone più grosso e più importante del presunto giro di medicinali scoperto ormai un paio di anni fa. Quell’inchiesta è approdata a processo, e vede coinvolto anche un altro olgiatese, di 42 anni, carabiniere in servizio a Milano e accusato di aver fornito supporto logistico al titolare della farmacia Caiazzo nella presunta attività illegale collegata con il traffico di medicinali. Prosciolto dall’accusa di associazione per delinquere, è comunque a processo per gli altri capi d’imputazione.

Per l’imprenditore olgiatese l’accusa parla di 15mila euro di costi caricati in dichiarazione su due annualità per un risparmio fiscale di meno di 3mila euro.

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