Scuola, il giorno dei dirigenti contesi

«L’emergenza diventa normalità»

Como

Lunedì, cioè domani sarà il giorno del verdetto.

Solo allora si saprà con certezza quali e quante scuole comasche non avranno, nel prossimo anno scolastico, un proprio dirigente dedicato, ma avranno un reggente, cioè un dirigente che, nel frattempo, si dovrà occupare anche di altre scuole.

La decisione segue la notizia dell’ultima sentenza del Consiglio di Stato che ha deciso che gli elaborati del maxi concorso per i dirigenti dovranno essere ricorrette, dopo il guaio delle buste trasparenti per il quale 101 concorrenti, tra cui alcuni comaschi, hanno fatto ricorso.

Nel concreto, domani insegnanti e genitori sapranno se da settembre avranno una persona che gestirà la scuola del proprio figlio in modo esclusivo, o se dovranno dividerla con altre scuole.

I primi a preoccuparsi del “doppio incarico” sono gli stessi dirigenti che vedono sfumare la possibilità di dedicare tutto il tempo e le risorse necessarie ad ogni scuola, insegnante, famiglia e studente.

«La conseguenza più immediata e che dispiace di più noi stessi dirigenti è il non poter dedicare tutto il tempo che vorremmo alle nostre scuole, avendono più di una da gestire - dice Valentina Grohovaz , dirigente di Como centro città e in reggenza a Menaggio - Lunedì (domani, ndr) sapremo effettivamente il numero di dirigenti e reggenti, perché bisognerà tenere conto dei dirigenti che andranno in pensione, oltre a quelli che, a causa dello stop al concorso, non possono prendere servizio. Ad oggi, Como Lora è vacante, Como Borgo Vico ha il titolare , Como Nord, Como Centro città e Como Albate hanno il dirigente. Io ho chiesto la riconferma per Como centro, ma le scuole dei colleghi che andranno in pensione, due in città, restano vuote». Il disagio sarà evidente, per docenti, dirigenti e famiglie.