Cronaca
Domenica 07 Luglio 2013
Si è spento Pierfrancesco Bolis
Primario storico, fondò l’Insubria
È scomparso il il padre dell’unità operativa di Ostetricia e ginecologia del Del Ponte. «Varese perde un maestro» hanno commentato i colleghi.
Varese
È scomparso il professor Pierfrancesco Bolis, il padre dell’unità operativa di Ostetricia e ginecologia del Del Ponte. «Varese perde un maestro, che ha dato molto al mondo della sanità» hanno commentato i colleghi.
Primario del reparto di Ostetricia e ginecologia del Del Ponte fino a marzo di quest’anno, il professor Bolis è scomparto, all’età di 68 anni, dopo una lunga malattia.
Solo tre anni fa del resto Bolis fu vittima di un infarto entrando in ospedale (gli furono applicati dei by-pass).
La scomparsa del professor ha suscitato grande commozione in tutta la città, tra i colleghi ma anche tra le migliaia di pazienti. Si trattava di un medico molto stimato per la competenza e l’umanità.
Laureato in Medicina e Chirurgia con lode all’Università di Torino nel 1970, è stato uno dei primi medici, insieme ai professori Cherubino e Dionigi, a lavorare alla costituzione della facoltà di Medicina dell’Università dell’Insubria. Ha diretto il reparto universitario di Ginecologia e ostetricia dal 1990, con la costituzione della seconda facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Pavia in Varese, fino al 1998, quando il reparto afferisce all’Università dell’Insubria, istituita da quella data. «È stato un grande maestro per tutti noi, sia nella medicina che nella vita - lo ricorda Roberto Puricelli, direttore dellu.o. Ostetricia e ginecologia B dell’Ospedale Del Ponte - Un uomo di grande cultura, che ha dato molto al mondo della sanità. Con la sua scomparsa perdiamo una figura importantissima».
È grazie alla tenacia del professor Bolis se molte donne hanno avuto la possibilità di diventare madri, rivolgendosi al Del Ponte. Nel 2009, dopo molto battaglie, riusci a portare a Varese il secondo livello di assistenza nella procreazione medicalmente assistita, la fivet (fecondazione in vitro ed embrio transfert). Una specializzazione portata avanti dal suo allievo, il professor Fabio Ghezzi che da aprile ha preso il suo posto. Insieme hanno condotto il difficile intervento con tecnica Mini-laparoscopica, trasmesso in diretta con collegamento video al World Symposium on Endometriosis, un convegno tra i più prestigiosi al mondo nel campo ginecologico.
«Ho passato con lui 22 anni della mia vita - dice Ghezzi - Da quando ero studente fino ad oggi, mi ha insegnato ad essere un medico con la m maiuscola, ad occuparmi dei pazienti a 360 gradi, non solo dal punto vista clinico. E così ha fatto lui con me, è stato un maestro a livello professionale e di vita».
Ed è sempre il professor Bolis ad aver sostenuto, fin dall’inizio, il progetto del Ponte del Sorriso. «Ricordo che durante gli stati generali della sanità del 2006 - racconta Emanuele Crivellaro - difese il progetto del polo materno infantile al Del Ponte. In qualità di direttore del dipartimento materno e infantile, parlò a nome di tutti sostenendo che c’era già un nucleo che poteva diventare quello che poi è stato chiamato il Ponte del Sorriso»..
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