Silenzio nella riserva
I falchi pellegrini covano

Sono rapaci rarissimi e importantissimi per l'ecosistema. Perciò per i prossimi tre mesi all’interno della riserva naturale regionale Valle Bova non si potrà più arrampicare, né viaggiare in jeep o moto, tantomeno utilizzare strumenti (anche solo la voce) che producano rumori oltre i 50 decibel di giorno e i 40 la notte

a.savini

ERBA (Al.Gaff.) Per non disturbarne la nidificazione, per i prossimi tre mesi all’interno della riserva naturale regionale Valle Bova non si potrà più arrampicare, né viaggiare in jeep o moto, tantomeno utilizzare strumenti (anche solo la voce) che producano rumori oltre i 50 decibel di giorno e i 40 la notte. Troppo importante per la vallata la presenza di due coppie di Falco Pellegrino, volatili tanto rari quanto importanti. Il momento della deposizione delle uova, 3 o 4 a coppia, è ormai arrivato e per il prossimo mesetto le femmine provvederanno a covarle. A quel punto, saranno i maschi a diventare assoluti protagonisti, cacciando per un mesetto le prede necessarie per alimentare i «loro» piccini. Il Pellegrino caccia colombi e piccioni in un raggio d’azione pari a 10 chilometri di volo, a volte anche più. E' l’essere vivente più veloce della Terra, un rapace d’indubbia bellezza capace di lanciarsi in picchiata a oltre 200 chilometri orari. La riserva regionale ha introdotto tutta una serie di limitazioni che, fino al 21 giugno, impediranno di accedere alla falesia a nord della Valle di Caino, di frequentare le pareti del Buco del Piombo (vie Leoni, della Poiana e dei Quarantenni), di fare schiamazzi e utilizzare attrezzi quali motoseghe e motori a scoppio che siano troppo rumorosi, di viaggiare con mezzi a motore dal Dosso dei Morti fino alla piazzola della grotta. Alle guardie ecologiche, al Corpo forestale dello Stato e alla polizia locale il compito di vigilare sul rispetto delle prescrizioni introdotte a tutela del Pellegrino.

Cronaca

Martedì 31 Marzo 2009

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