Cronaca / Como città
Sabato 21 Marzo 2015
Spaccio via WhatsApp
Denunce nel Comasco
Una complessa rete di giovani e giovanissimi, tutti italiani, che spacciavano marijuana, hashish, cocaina e droghe sintetiche usando la popolare applicazione per telefonini, e Facebook
Como
Una complessa rete di giovani e giovanissimi, tutti italiani, che spacciavano marijuana, hashish, cocaina e droghe sintetiche usando WhatsApp, la popolare applicazione per telefonini, e Facebook.
È quanto emerso in un’operazione della polizia a Monza, che ha effettuato perquisizioni e denunce anche in provincai di Como. Gli indagati sono 61, tra i quali 8 arrestati e 5 giovani sottoposti all’obbligo di dimora. L’indagine, che ha messo a nudo una sorta di codice per l’acquisto di droga basato su “faccine” ed “emoticon” è nata dal malore subito da una ragazza un anno fa. Nell’indagine gli investigatori del Commissariato di Monza sono riusciti a decifrare il linguaggio in codice utilizzato dai giovani: i più comuni emoticon rappresentavano i diversi tipi di droga (un quadrifoglio era ad esempio una dose di marijuana), ed espressioni comunissime tra i giovani avevano, in realtà, significati commerciali, come “andiamo a bere” (acquistare Ketamina liquida) o “10 libri di scienze” (chiedere 10 grammi di marijuana).
La rete era molto estesa, tanto che i poliziotti hanno eseguito un’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Monza nei confronti di 13 indagati (8 custodie cautelari in carcere e 5 obblighi di dimora), cui si sono aggiunti una cinquantina di decreti di perquisizione. Tra le 8 persone arrestate 7 sono state bloccate in flagranza per l’ingente materiale trovato in casa proprio durante le perquisizioni. Scoperta anche una miniserra per la coltivazione casalinga delle piantine di marijuana. La stragrande maggioranza dei giovani coinvolti appartengono a famiglie senza problemi particolari, e conducevano una vita comune se non fosse stato per il continuo consumo e spaccio di stupefacenti.
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