Cronaca / Cantù - Mariano
Mercoledì 25 Marzo 2015
Stop all’abbattimento dei tigli
«Più di 70 anni, sono vincolati»
La Soprintendenza blocca all’ultimo istante il via al cantiere in via D’Adda a Mariano. Il Comune avvia le verifiche, ma ribadisce la decisione: «Piante malate e pericolose»
I tigli di via D’Adda rimangono al loro posto. Almeno per il momento. A impedire l’abbattimento annunciato dal Comune per lunedì, è stata la Sovrintendenza ai beni ambientali che ha intimato lo stop ai lavori. Di primo acchito, quello sta che accadendo sembra la tipica storia all’italiana. Il motivo per cui non si è potuto procedere all’eliminazione delle 30 piante che da decenni rappresentano la cornice di una delle strade del cuore della città, lo spiega Stefano Marelli, assessore all’ambiente.
«Secondo i funzionari di Milano – dichiara -, quelle alberature sono sottoposto a vincolo, ma non nel senso tradizionale del termine visto che in Comune non risulta nulla del genere». In pratica «ci è arrivata all’ultimo momento una comunicazione da parte della Sovrintendenza secondo cui le alberature affacciate sulle strade pubbliche da oltre 70 anni, comunque sono soggette a vincolo».
Questo è quello che affermano i tecnici milanesi, «ma noi non sappiamo se effettivamente le essenze siano lì da tutto questo tempo ed è per questo che abbiamo affidato alla Mcs, che sta curando la pratica, una ricerca nei nostri archivi per verificare che questa datazione delle piante corrisponda a verità». Il problema, però, «è che la scelta di abbattere i tigli, non è motivata da questione estetiche: non vogliamo rimuoverli perché non ci piacciano, ma perché sono pericolosi». Secondo le indagini condotte da Mcs dal 2005 a oggi, infatti, si è constatato che l’ammaloramento dei tigli è da imputare sicuramente al naturale processo di invecchiamento, ma anche ai danni che sono stati provocati alle radici in occasione di passate sistemazioni della banchina stradale e soprattutto per colpa di alcune manutenzioni drastiche.
LEGGETE l’ampio servizio
su LA PROVINCIA di MERCOLEDÌ 25 marzo 2015
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