Cronaca
Sabato 10 Settembre 2016
Super, doccia fredda: «Il limite a 90 all’ora
resterà per sempre»
Le parole del capo compartimento Anas. «La strada ha un complesso andamento altimetrico» I 70 km/h da Mandello a Lecco per tutelare i turisti.
De profundis per i 100 chilometri orari sulla statale 36. Non torneranno mai più, come invece a un certo punto si era sperato, soprattutto in Valtellina. Si resterà per sempre con il nuovo limite dei 90. E non cambieranno neanche i limiti più restrittivi imposti in altri tratti quali l’attraversamento cittadino di Lecco, ma anche il tratto tra il capoluogo lecchese ed Abbadia.
A precisa domanda in merito a un possibile “ritorno all’antico”, infatti, Giuseppe Ferrara, capo compartimento Anas per la Lombardia, risponde in maniera netta, inequivocabile: «Le caratteristiche del tracciato non consentono un aumento del limite di velocità superiore a 90 km/h - spiega Ferrara -. Questo per via del complesso andamento plano-altimetrico, la presenza di numerose gallerie con sezione limitata e la mancanza della banchina sulla destra. Inoltre - specifica - non si tratta di nuove disposizioni poiché nella recente ordinanza compartimentale, sono sì citati anche alcuni tratti in cui la velocità massima è inferiore a 90 km/h, ma questi limiti con velocità più bassa erano già stati istituiti da precedenti ordinanze e sono da anni noti agli automobilisti con la segnaletica apposta su strada. Si è solo colta l’occasione della nuova ordinanza per riunificarli in un solo atto di disciplina per tutta la statale 36 fino al Trivio Fuentes (Colico)».
Una speranza, però, c’è, affinché la “babele” di cartelli, seppur conosciuta da anni, si semplifichi e ci si uniformi al nuovo limite dei 90 orari. «Dal km 26 al km 91 stiamo comunque elaborando - spiega Ferrara - uno studio specifico per individuare e realizzare in via prioritaria quegli interventi finalizzati a raggiungere almeno un limite di velocità di 90 km/h. Prevediamo di progettare e programmare i lavori nei prossimi tre anni».
Il capo compartimento Anas, tra l’altro, non si fascia la testa né sposa la protesta popolare per questo limite restrittivo (rispetto al precedente) che ha incontrato fortissime critiche in provincia di Sondrio, unite alle lamentele per lo stato di conservazione dell’asfalto. «Tutte le riduzioni del limite di velocità recentemente imposte comportano un maggior tempo di percorrenza su tutta la 36 talmente esiguo che ritengo sia un piccolissimo prezzo da pagare a fronte di una maggiore sicurezza - commenta il funzionario -. Se confrontiamo inoltre la 36, il cui tracciato è stato adattato negli anni ad accogliere sempre maggiori volumi di traffico, con le tangenziali di Milano, già realizzate con caratteristiche autostradali, possiamo osservare come vi sia la stessa velocità massima di 90 km/h con un limite di 70 km/h per i mezzi pesanti con massa superiore a 7,5 tonnellate».
E i 70 all’ora imposti da Mandello a Lecco, dove bisogna pigiare il freno per rispettarli, vista la discesa? «È un limite motivato dalle caratteristiche plano-altimetriche del tracciato nonché dalla presenza tra il km 55,600 e il km 58 (da Abbadia Lariana allo svincolo obbligatorio dell’Orsa Maggiore) di un tratto accessibile ai ciclisti per mancanza di percorsi alternativi. Al termine della costruzione della passerella ciclopedonale di Abbadia Lariana (prevista per l’estate 2017) si prevede di innalzare anche in tale tratto il limite a 90 km/h».
Il limite di 70 km/h nell’attraversamento sotterraneo di Lecco, conclude Ferrara, «potrà invece essere aumentato solo quando un riassetto più complesso della viabilità dell’area consentirà di evitare la pericolosa commistione tra traffico di lunga o media percorrenza con quello prettamente urbano e locale».
La statale 36, però, non sarà tutta a 90 all’ora. Anzi. Ferrara spiega che «sono già in corso due lavori di manutenzione straordinaria per il rifacimento del manto stradale in tratti saltuari lungo il piano viabile al termine dei quali (tra circa un mese) sarà possibile addirittura innalzare il limite massimo di velocità a 110 km/h dal km 12 (Monza) al km 24 (Verano Brianza), nel tratto dove le tre corsie per senso di marcia e la presenza di banchina pavimentata sulla destra rendono possibile un innalzamento del livello di servizio. Saranno innalzati i limiti di velocità anche dal km 24 al km 26 (Giussano) entro la primavera del 2018, quando sarà realizzata la banchina sulla destra».
Ma il capo compartimento ribadisce che le caratteristiche del tracciato dal km 26 al km 91 (Colico) non consentono un aumento del limite di velocità superiore a 90 km/h. Qualche miglioramento, però, ci sarà, soprattutto per quei cartelli presenti da anni nelle gallerie in discesa prima dell’area di servizio di Mandello del Lario.
«Entro ottobre saranno eliminati i segnali di acqua in galleria e di dosso o sagoma deformata grazie al completamento dei lavori di raccolta delle acque e di rifacimento della pavimentazione (direzione Sud, galleria Luzzeno, ndr). Il limitato raggio della curva ancora presente impone comunque prudenza e “piede leggero” sull’acceleratore».
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