Svizzera, saldi da oggi
Guerra ai negozianti comaschi

I ticinesi e gli sconti: «Non è concorrenza sleale. Anzi, le regole della dogana ci penalizzano»

In Ticino iniziano oggi i maxi saldi. E già si prevedono lunghe code alla volta dei centri commerciali, così come in direzione dei negozi di Chiasso e Lugano.

«Da oggi al 2 marzo le boutique del Fox Town praticheranno ulteriori promozioni, oltre agli sconti tradizionali che già vanno dal 30 al 70% - spiega Silvio Tarchini, patron del factory store di Mendrisio - Motivo? I consumatori sono sempre più interessati alla formula “qualità ad un prezzo conveniente”».

Pure Carlo Coen, presidente commercianti di Chiasso, puntualizza: «Anche i negozi dei centri cittadini iniziano domani (oggi, ndr) a ribassare la merce, in anticipo rispetto al mercato italiano. Del resto, le vendite natalizie sono andate bene - conferma - pur non essendo più periodi di vacche grasse. E i comaschi hanno contribuito al buon andamento dei nostri bilanci di Natale». «Giocare d’anticipo coi saldi genera concorrenza? Non è detto - continua Coen - . Basta considerare il fatto che, se un comasco si reca a fare shopping in Svizzera, può acquistare fino a 50 euro di merce senza dichiararla. Se, invece, uno svizzero si reca a Como, può arrivare fino a 300 franchi di prodotti senza dover dichiarare nulla. Una sproporzione che ci penalizza».

Insomma, «se i comaschi si spaventano per i saldi liberalizzati del Ticino e l’avvio delle maxi promozioni, farebbero bene a non aprire un negozio in zona di frontiera - sintetizza il presidente dei commercianti di Chiasso - e spostarsi, magari, nel centro dell’Italia alla ricerca di maggiore equità».

Dal canto loro, i commercianti comaschi tacciano come “l’ennesima trovata pubblicitaria” il sommarsi di sconti, saldi e promozioni in Ticino. E strizzano l’occhio all’imminente inizio dei saldi in Lombardia, fissato per il 4 gennaio. «Prima di Natale sono stato intervistato da una televisione svizzera, proprio sul tema dei saldi anticipati in Ticino - commenta il presidente di Confcommercio Como, Giansilvio Primavesi - Quando, poi, hanno mandata in onda il servizio, hanno tagliato tutti i punti in cui sottolineavo i motivi per cui è più conveniente fare acquisti a Como. E cioè maggiore assortimento e qualità, rimborso dell’Iva, il cambio favorevole, oltre al fatto che quando i comaschi vanno a fare compere in Svizzera devono pagare l’Iva al 22% sulla merce in eccedenza che dichiarano». Per non dire, «della legge che impone a molte grandi catena ticinesi di mettere in saldo solo la merce della stagione precedente».

Anche Claudio Casartelli, presidente di Confesercenti Como, sottolinea. «Ribassino pure gli svizzeri, tanto il 4 gennaio iniziamo con i saldi pure noi. Chi avrà fatto meglio, sarà il mercato a dirlo. Per il resto, spetta al Governo liberarci una volta per tutte da questa opprimente pressione fiscale».

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