Tangenziale, il ministro Delrio
«Vero, il secondo lotto va fatto»

Il responsabile delle Infrastrutture: «Stiamo lavorando per il completamento»

«Pedaggio previsto dal piano finanziario». Tremezzina: «Andiamo avanti»

Impossibile, almeno per ora, pensare di togliere il pedaggio dal primo lotto della tangenziale (lungo soltanto 3 chilometri), ma l’obiettivo del Governo è quello del completamento dell’opera, aperta meno di un anno fa e rimasta sostanzialmente a metà. A dirlo a La Provincia è il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, che abbiamo incontrato a Roma, per la precisione a Trastevere. Il ministro, molto disponibile, conosce i nodi infrastrutturali irrisolti del Comasco. «Sono a conoscenza del problema - dice - Stiamo lavorando per il completamento dell’opera. Si sta facendo un esame del progetto che va in questa direzione facendo un po’ di project review perché c’è quello che, tecnicamente, si dice over design, cioé un’opera sovradimensionata».

Senza il completamento, anche il primo tratto resta sostanzialmente deserto. L’ultima possibilità, per salvare il secondo lotto, è al momento sulle scrivanie della Regione. Il comitato promotore della Varese-Como-Lecco ha infatti proposto l’ipotesi di realizzare, a carico di un gruppo cinese, il secondo lotto riducendo le gallerie a una sola canna (in pratica a doppio senso , anziché a due corsie per ciascun senso di marcia) e portando in questo modo i costi a circa 500 milioni di euro.

Il numero uno delle Infrastrutture esclude la possibilità della gratuità. «Il piano finanziario - spiega - prevedeva il pagamento del pedaggio. In questo momento è difficile pensare di poterlo togliere, anche perché erano previsti flussi di traffico che non si verificano. L’opera, del resto, viaggia sulla presenza del contributo dei pedaggi perché, in caso contrario, non sarebbe stata fatta».

Decisamente più ottimista per quanto riguarda la variante della Tremezzina.«Con quella andiamo avanti assolutamente».

Infine un passaggio sulle paratie, di cui non si sta occupando direttamente, visto che la partita è in mano alla presidenza del Consiglio con Italia Sicura: «Bisogna capire come quell’opera si può completare. È stato fatto un bel pasticcio, ma se dovesse servire un ulteriore intervento noi siamo pronti».

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