Tante auto ticinesi a Como
Ma nei negozi solo clienti italiani

Viaggio tra i commercianti del centro di Como. «Nessuna richiesta di “tax free”, zero svizzeri». Pieni soltanto gli autosili: «Tranquilli, verranno»

Di targhe svizzere abbondano i parcheggi ma ben pochi dei loro conducenti hanno approfittato del super franco nei negozi per fare grandi spese. Nonostante l’ormai terzo weekend di saldi sia stato soddisfacente per la maggior parte dei commercianti del centro di Como, pare che a differenza del solito le vendite siano andate bene con i clienti italiani e che siano misteriosamente spariti gli acquirenti elvetici.

Qualcuno non se lo spiega. Qualcuno invece non ne è stupito. Intanto per spese inferiori alla franchigia di 155 euro non chiedono fattura o tax free per recuperare l’iva italiana del 22%, quindi i commercianti non hanno modo di accorgersene. Inoltre il cliente svizzero non fa razzia di merce in saldo ma da sempre preferisce lo shopping con i nuovi arrivi.

«Li vedremo tra la metà di febbraio e l’inizio di marzo con la nuova collezione, ci scommetto - dice Filippo Butti nel negozio di calzature in via Luini - Penso che siano ancora un po’ storditi da quello che è successo con il cambio. È gente che sta bene e sono i primi che arrivano quando esponiamo la merce nuova». Di certo degli svizzeri a Como ieri c’erano. Premesso che un’auto con targa estera non necessariamente appartiene a una persona con analoga cittadinanza, tra gli autosili e i parcheggi a raso a corona della città ce n’erano in abbondanza. Su cinque piani e una parte del sesto occupati in via Auguadri, alle 15 se ne contavano 53, al Valduce un’ora dopo 41 fino al quinto livello semivuoto, il piano 3A. Considerando che in entrambi i casi ci sono una trentina di posti per livello, si parla complessivamente di circa un quarto delle auto totali. Stesso scenario in viale Lecco e viale Varese.

«Oggi niente, neanche un tax free - dice Elena Genesoni, titolare de “La Borsetta” in via Vittorio Emanuele - Di solito ne facciamo parecchi. Per noi non è stato un sabato in generale dopo un’ottima partenza dei saldi». Niente svizzeri, almeno palesati con fatture per rimborso dell’iva o tax free, nemmeno in altri negozi di abbigliamento delle catene più note in via Vittorio Emanuele e via Luini.

Situazione un po’ diversa, invece, nei centri commerciali appena fuori Como, dove gli svizzeri erano parecchi. Difficile però stabilire se fossero molti di più rispetto a un solito fine settimana,

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