Cronaca
Venerdì 09 Novembre 2018
Teatro gremito e doppia proiezione
Applausi per il corto sul pastore filosofo
Ponte in ValtellinaQuattrocento persone alla serata dedicata al compianto Cesare Sertore Nel nome dell’agricoltore, morto in un incidente nel maggio scorso, nascerà un’associazione
Un’associazione in memoria di Cesare Sertore formata da amici e conoscenti che vogliano perpetuarne il ricordo e l’esempio dal punto di vista del rispetto dell’ambiente e delle tradizioni agricole e zootecniche.
È questo l’auspicio emerso nella serata in omaggio a Cesare Sertore che si è tenuta al cineteatro Vittoria di Ponte in Valtellina per iniziativa del circolo “Il Forno”.
Una figura unica
Cesare Sertore era l’agricoltore e allevatore di 59 anni di Ponte in Valtellina, morto tragicamente nel maggio scorso, mentre stava facendo dei lavori in un giardino. Sertore era il “contadino filosofo”, come qualcuno l’ha ribattezzato, cui tutti a Ponte hanno voluto bene. La dimostrazione – se ce n’era bisogno ancora una volta – è venuta dalla partecipazione che ha avuto la serata durante la quale sono stati proiettati il cortometraggio “Cesare l’ultimo pastore” di Dagmawi Yimer e altro materiale inedito. «Vista la concomitanza con altri eventi, non ci saremmo aspettati una tale affluenza – spiega Egidio Sertori de “Il Forno” -. Invece si sono presentate 400 persone e, considerato che il cinema ne contiene 200, abbiamo dovuto organizzare due turni di proiezione, accorciando il più possibile la parte dei discorsi e degli interventi in modo da dare a tutti la possibilità di “rivedere” Cesare».
Il primo ad intervenire è stato l’attore Giuseppe Cederna che ha parlato in modo emozionante ed emozionato dell’amico, quindi è seguito il discorso di Giulio Cederna (fratello di Giuseppe) e del regista Yimer che hanno scritto il film.
Per due anni hanno seguito Sertore in montagna raccontando sua vita e la sua attività agricola e rurale. Poi la morte di Cesare, avvenuta la scorsa primavera, ha fatto rimandare la presentazione del corto che è andato in onda il 3 ottobre scorso – Giornata della memoria e dell’accoglienza - nella trasmissione Geo&Geo su Rai3 presentata da Sveva Sagramola. Al Vittoria è stato proiettato il film da cui emerge la filosofia di vita di Cesare.
«Una vita bucolica, potremmo dire, con un ritorno genuino e autentico alla natura contro il consumismo e la globalizzazione», prosegue Sertori. Toccanti anche gli otto minuti inediti con l’intervista a Cesare. Il ricordo è proseguito con le parole di Beno, grande amico di Cesare, con il commosso ringraziamento della sorella Franca e del figlio Sebastiano. Ad accompagnare la serata le note del Progetto Orchestra Stabile di Ponte, diretto da Augusto Fanchi.
Il sindaco
«Conoscevo Cesare da una vita, ci sono centinaia di episodi che si potrebbero raccontare di lui che, peraltro, era inserito nel contesto di Ponte, dalla banda ai Vigili del fuoco – afferma il sindaco, Franco Biscotti -. Per qualche anno si è occupato anche del servizio di sgombero neve per il Comune. Nello stesso tempo è anche un figura così difficile da presentare per i tempi in cui viviamo. Una persona originale che viveva la montagna e il lavoro con i valori della tradizione che oggi vengono riscoperti, ma che rappresentano una scelta difficile da sostenere dal punto di vista economico».
Infine la proposta, portata avanti da Silvio Marchetti a nome di un gruppo di amici, di un’associazione in memoria di Cesare è stata sottoscritta già da una sessantina di persone interessate a concretizzarla.
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