Cronaca / Cantù - Mariano
Venerdì 28 Giugno 2013
«Travolse e uccise mio marito
Vergognoso che sia già libero»
Cantù, la reazione della vedova di Maurizio Punzi: «Ma credo ancora nella giustizia»
Carmine Cirillo ha solo l’obbligo di firma: ubriaco, fuggì dopo l’incidente
Tutto secondo legge. Eppure, l’impressione di chi piange i propri morti, è che stavolta siano state tradite le aspettative di chi crede nella giustizia.
Dopo la scarcerazione di Carmine Cirillo, il pirata della strada che il 10 maggio, ubriaco, contromano, alla guida di un Renault Kangoo rubato, investì e uccise Maurizio Punzi, il barista dello Cher Ami di Cucciago, la vedova Lina Graziano non riesce a trattenere lo sfogo.
«Probabilmente affiderò quello che penso a una lettera aperta - anticipa l’insegnante del Setificio di Como - se questa è la giustizia non mi sento rappresentata. Sono arrabbiata, delusa, amareggiata e preoccupata di voler dire ai ragazzi, che saranno il futuro, che quello che insegno loro non funziona».
Mau, 51 anni - per tutti, il gigante buono - alla una e mezza di notte stava tornando a casa in sella alla sua Ducati Monster.
Dopo l’incidente sulla provinciale tra Cantù e Fino, Cirillo, 39 anni, fuggì a piedi, trascorse una notte nei boschi, prese il treno per tornare a Milano, la città dove risiede.
I carabinieri della stazione di Cantù lo arrestarono alla fermata del bus nel quartiere di Affori. Per lui, dopo l’istanza di alleggerire la custodia cautelare, presentata dal difensore, l’avvocato Samuel Auguadro, e accolta dal Tribunale di Como, resta l’obbligo di firma dopo il ritorno a casa.
«Potrei dire delle cose spiacevoli che non voglio dire - premette la vedova, rimasta con le sue due figlie, Alessandra e Francesca - Potrei dare fuori. A loro ho sempre parlato di senso di onestà. Adesso mi guardano e dicono “mamma, ma che cosa ci hai detto”. Ma non posso parlare con loro di odio e di vendetta. Non posso. Come non posso confessare quello che provo in questo momento».
Sulla Provincia in edicola altri commenti sulla vicenda.
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