Variante della Tremezzina
Mancano 330 milioni

Entro maggio pronto il progetto definitivo, poi procedure per il via libera ma non ci sono i soldi

Cantiere da sei anni per risolvere il nodo di Colonno dove passano 11mila veicoli al giorno

Como

Erano gli anni dei Mondiali. Quelli dell’82. Quelli di Paolo Rossi e della coppa alzata al cielo. Sono anche quelli in cui, sul Lario, si iniziò a parlare della variante della Tremezzina. Di una strada cioè in grado di collegare Colonno a Griante (oggi passano da lì circa 11mila veicoli al giorno) bypassando le strettoie dei paesi, che diventano fatali quando si trovano contemporaneamente camion, autobus e mezzi pesanti.

Di mondiali di calcio, da allora, ne sono state disputate otto edizioni e, poco prima dell’avvio della nona, l’anno prossimo, sarà completato il progetto definitivo. Va detto però che praticamente fino al 2006 l’idea della strada non ha fatto nessun passo concreto. Nel 2007 l’approvazione dello studio di fattibilità e, nel 2012, l’Anas ha approvato il progetto preliminare (consegnato due anni prima dalla Provincia).

Adesso, come detto, Villa Saporiti, sta predisponendo quello definitivo, l’ultimo prima dell’appalto. Dovrà contenere la valutazione di impatto ambientale, visto che la nuova strada dovrà essere realizzata su un territorio delicatissimo.
Una volta completato il progetto definitivo, scatterà la fase della conferenza dei servizi, a quel punto però serviranno i soldi.Per la precisione 330 milioni di euro: una parte la metterà l’Anas, una parte la Regione, poi gli enti locali e, inevitabilmente, i privati.


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